Politica
"Berlusconi con Conte, Renzi, Cairo. Rilancia il centro e supera il 30%"
Gianfranco Rotondi spiega ad Affaritaliani.it il piano anti-sinistre e anti-sovranisti di Berlusconi
Il filo conduttore è la riforma in senso proporzionale della legge elettorale destinata a modificare radicalmente gli equilibri politici nazionali e a seppellire definitivamente la Seconda Repubblica con i suoi cliché come "voto turandomi il naso, la mia squadra contro la tua, il Centrodestra unito contro il Centrosinistra, tutti insieme per fermare Berlusconi. Game over". Gianfranco Rotondi, deputato iscritto al gruppo di Forza Italia e leader della Democrazia Cristiana, analizza con Affaritaliani.it le conseguenze politiche del dialogo tra Silvio Berlusconi e il premier Giuseppe Conte. "Il dialogo porta sempre bene perché le difficoltà dell'Italia di oggi sono figlie della Seconda Repubblica, allergica proprio al dialogo", scandisce l'ultimo democristiano che siede in Parlamento.
"Se Berlusconi vuole chiudere la sua lunghissima parentesi politica abbracci definitivamente Salvini e Meloni, come sostengono quotidianamente alcuni parlamentari di Forza Italia che non sono democristiani come me ma parlano, democristianamente, la lingua del politichese. Secondo questa tesi, che non viene dichiarata apertamente, FI dovrebbe accomodarsi dove ci sono i voti, nella Lega e in Fratelli d'Italia, magari con la mediazione di Berlusconi. E, forse, l'obiettivo è quello di tenere alto il prezzo per poi trattare meglio con Salvini e Meloni", spiega Rotondi. Che poi aggiunge: "Se invece, come credo e spero, l'ambizione di Berlusconi e altri è quella di far tornare Forza Italia al 20, al 25 o al 38% del Pdl io, che di FI sono alleato, sono interessatissimo a questo processo". Ovvero? "Oggi chi ha i voti? Salvini, Meloni e la sinistra. Manca del tutto un centro liberale, cattolico e moderato. Qui c'è una prateria e se Berlusconi vuole fare il costrutture sono sicuro che arriverà almeno al 30%. Poi il dialogo con Conte non è obbligatorio e nemmeno facile, ma è l'unico possibile per sfidare i sovranisti e le sinistre. L'unica cosa che deve fare è dire di nuovo 'l'Italia è il Paese che amo'. Berlusconi ha un programma, quello del 1994, che in parte non gli hanno consentito di realizzare e in parte è stato rinnovato e da qui può unire l'Italia liberale e cattolica che non è né sovranista né comunista".
Rotondi prosegue spiegando che oggi "Conte è il capo del governo al quale ci opponiamo, ma se azzeriamo le appartenenze con il proporzionale si riparte dall'inizio. E da lì Berlusconi può dialogore con Conte e con Renzi e con tutto il mondo cattolico, liberale e riformista, comprese persone che oggi sono a bordo campo rispetto alla politica, uno su tutti Urbano Cairo. Nel Pantheon del centro che ho in mente ci sono De Gasperi, Craxi, il mondo liberale, Croce e La Pira. Nella politica di oggi al fianco di Berlusconi potrebbero quindi esserci Renzi, Conte, Cairo e tutto ciò che non appartiene al mondo Pci-Pds-Ds-Pd e alla destra sovranista. Un centro destinato a essere maggioranza nel Paese e che potrebbe candidare Conte a Palazzo Chigi o anche qualcuno che oggi è comodamente seduto sul suo divano e nemmeno sa che cosa farà in futuro". Poi la frase finale, molto significativa: "Con questo schema, e quindi con il proporzionale, io sarei pronto anche a votare a ottobre. Come dice Meloni, subito. E non scherzo".