Berlusconi ha un nuovo pretendente: Parisi
Di Giuseppe Vatinno
Berlusconi è un po’ come quelle principesse medievali delle favole che aspettavano il loro principe azzurro dal balcone dei loro castelli abbarbicati sulla vetta di inaccessibili dirupi; i pretendenti erano molti ma le prove per giungere all’agognata meta erano così terribili che molti desistevano subito, altri dopo aver combattuto con draghi volanti e alla fine solo uno riusciva ad impalmarla. Berlusconi è un po’ come le principesse di queste antiche favole: possiede un incredibile patrimonio politico ed un impero (alcuni dicono ex) e molti soldi ma occorre mostrarsene degni. Negli anni ci sono stati molti i cavalieri che hanno tentato la sorte: Fini (il primo e inimitabile), Brunetta, Cicchitto, il “traditore” Alfano, Toti, Meloni, Marchini, per citare i più soli i più ardimentosi.
Alcuni pettegoli dicono che Berlusconi si fosse innamorato anche di Messer Francesco Rutelli, da Roma anch’esso, ma militante in una compagnia di ventura ostile al signore d’ Arcore. Tutti questi baldi cavalieri furono però malamente disarcionati dalle prove terribili a cui sono stati sottoposti. L’ultimo innamoramento di Berlusconi è stato per “Arfio” Marchini, belloccio (come piacciono all’ ex cavaliere), ricco imprenditore, amante di donne e champagne.
Marchini ha circuito per qualche tempo la principessa di Arcore illudendolo di consegnargli ancora Roma; anzi, ha fatto di più. Si è fatto incoronare come pretendete ufficiale. Ma alla prima vera prova, il Drago Roma, lo ha malamente disarcionato, calpestato ed abbrustolito insieme al suo fido scudiero Alessandro Onorato. Gli fu comunque fatta salva la vita e trovarono entrambi usbergo nell’assemblea capitolina che non è Arcore ma è sempre meglio che lavorare, come si dice per noi giornalisti (copyright Luigi Barzini Jr).
Ora, il nuovo “amore” di Berlusconi si chiama Stefano Parisi, felicemente sconfitto a Milano nelle recenti comunali. Toti, il pretendente di qualche mese fa, è già scomparso dai radar (i malvagi dicono che si fosse montato la testa per un regno avuto in concessione nelle terre della Liguria) mentre Parisi, seppur bruciacchiato dal Drago Milano, ha retto bene la tenzone ed ha fatto balenare alla principessa l’idea che forse il sogno si possa realizzare e possa finalmente andare in pensione. Naturalmente, i cerchi più o meno magici si sono prontamente allertati, a cominciare da Madama Santanchè che ha definito il pretendente “un perdente” però contro l’amore si sa, ben poco è possibile mentre Matteo da Milano osserva preoccupato.