Politica

Bonelli (Verdi) ad Affari: "Così la criminalità cerca di fermarmi"

"Così la criminalità cerca di fermarmi". Intervista ad Angelo Bonelli Segretario Nazionale della Federazione dei Verdi

di Giuseppe Vatinno
 
Angelo, pochi giorni fa sei stato vittima di un atto gravemente intimidatorio. Cosa è successo?
"Ho ricevuto, alle 3 e 20 di notte un pacco annunciato al citofono da un eloquente: 'A m., c’è un pacco per te'.
Precipitandomi alla finestra ho visto sue persone in uno scooter che si allontanavano nella notte. Ho informato la Polizia. Il pacco conteneva organi di animali ed un biglietto: 'Perché il prossimo sarà il tuo?'".
 
Questo fatto, secondo te, a cosa può essere connesso?
"Questo non lo possiamo ancora sapere.
Il giorno dopo comunque avrei presentato in una conferenza stampa una relazione sulla penetrazione della criminalità organizzata in Italia.
L’amministrazione di Roma Capitale ha autorizzato, ad Ostia, un pesante intervento per un mega resort di 5.000 persone con un mega centro commerciale e annesso parcheggio di 40 mila metri quadri il tutto in un’area di parco nazionale a massima protezione. Sempre in quest’area sono stati autorizzati l’abbattimento di oltre 100 pini.
Ho denunciato tutto pochi giorni fa con un esposto  a Raffaele Cantone, Presidente della Autorità Nazionale Anticorruzione".
 
Avevi avuto altri episodi del genere?
"Sì. Mi hanno bruciato la casa  la macchina, anni fa".
 
Ritieni che ad Ostia si possa parlare tecnicamente di “mafia” o solo di criminalità organizzata?
"Il modo di agire di queste persone è senza dubbio quello dell’associazione criminale mafiosa. Del resto i posti di mare attirano naturalmente la criminalità in quanto vi sono rilevanti interessi economici legati alle infrastrutture del porto di Ostia, di Fiumicino, del commercio di droga, riciclaggio, abusi edilizi".
 
Il Ministro degli Interni Angelino Alfano ha detto che 15 mesi di commissariamento potrebbero non bastare per Ostia in quanto è necessaria un’operazione di bonifica…
"Il commissariamento da solo non basta. Occorre ripristinare le condizioni della legalità".
 
Ma tu hai fatto il presidente di Ostia tanti anni fa; anzi sei succeduto a Pannella nel suo unico incarico istituzionale. Puoi parlare di quella esperienza?
"Fu un periodo di 100 giorni nel biennio 1993-94 in cui Pannella cercò di ripristinare la legalità in una municipalità già infiltrata dalla mafia tanto è vero che anche allora era commissariata, come adesso.
Pannella usò le ruspe per abbattere gli insediamenti abusivi; poi lasciò e fui indicato io per i restante anno di mandato.Feci pagare tasse per 10 miliardi di lire di allora agli stabilimenti e mi meritai il titolo di “Torquemada di Ostia”".
 
E come finì poi?
"Si andò alle elezioni e fu eletta Emma Fantozzi, una repubblicana e le cose tornarono come prima".
 
Tu ti sei occupato molto anche dell’inquinamento dovuto all’ Ilva di Taranto; io lo feci parimenti quando ero Deputato in Commissione Ambiente…
"Anche in questa vicenda dell’Ilva è stato commesso di tutto e la vicenda, come sai, non è ancora terminata.Quelli che ci rimettono sono, come al solito i cittadini".