Casse previdenziali, M5s all'attacco. Lombardi:"Enasarco e Inpgi preoccupanti"
Casse previdenziali, Cinquestelle all’attacco. Roberta Lombardi: "Enasarco e Inpgi preoccupanti. Quando saremo al governo trasparenza, bonifica e accorpamenti"
Sospetti falsi in bilancio e nelle comunicazioni sociali. Disinvestimenti e sopravvalutazioni del patrimonio immobiliare. Mistero sui contratti con gruppi finanziari, come il caso Enasarco-GWM con commissioni cinque volte il mercato. Una vigilanza senza poteri. In queste condizioni, dopo le banche anche le Casse di previdenza sono esposte a grossi rischi.
Roberta Lombardi, deputata Cinquestelle, che segue da vicino il settore, oltre a denunciare persistenti e gravi irregolarità, nell’intervista ad ‘’Affari Italiani’’, arriva ad auspicare di accorpare la gestione in un’unica o in diverse aree: ‘’ E’ importante – rileva – che si vada verso una riduzione di poltrone di Cda e sindaci che in questi anni non hanno ben amministrato e controllato. Meglio pochi ma buoni.’’
Lei ha denunciato che l’ingente patrimonio immobiliare delle Casse di Previdenza, considerato investimento sicuro e con buona remunerazione, sembra diventato, attraverso progressivi disinvestimenti, una copertura per una gestione incapace e talvolta persino un business per gli amministratori. Può fare espliciti esempi?
"Enasarco e Inpgi, su tutti".
Ha anche detto di aver presentato un esposto alla Procura con prove testimoniali riguardo alcune pratiche di gestori e di advisor per ottenere dagli amministratori la gestione del patrimonio immobiliare. A chi si riferisce?
"Le prove testimoniali non fanno capo al mio esposto, ma mi risulta la loro esistenza. Attraverso lo studio dei bilanci e dei documenti contabili, abbiamo rilevato delle pesanti irregolarità che farebbero ipotizzare un falso in bilancio e false comunicazioni sociali."
Riguardo alla scarsa trasparenza degli accordi delle Casse con le sgr, in particolare si è riferita al rapporto dell’Inpgi, la Cassa dei giornalisti, con Investire sgr, di cui non le è stato possibile conoscere le condizioni. Ma nemmeno la Covip è a conoscenza dei contratti sottoscritti dalle Casse con le sgr?
"Covip non ha strumenti coercitivi e sanzionatori per pretendere dalle casse gli schemi degli accordi tra queste e le sgr. Nella nostra riforma delle casse, non a caso, prevediamo poteri di vigilanza più organici e penetranti, con sanzioni in caso di inadempienza rispetto agli obblighi di trasparenza".
E in Enesarco come considera il misterioso il rapporto con il gruppo finanziario GWM ancora in essere, al quale cinque anni fa l’allora Presidente Brunetto Boco affidò in gestione, senza alcuna gara circa 1,4 miliardi, fra i quali l’obbligazione Anthracite da 780 milioni, garantita dalla fallita Lehman Brothers, a fronte di una commissione dell’1,5%, cinque volte quella di mercato? Tanto più che un anno fa la proprietà è completamente cambiata?
"L’ex vicepresidente di Enasarco, Andrea Pozzi, spiegò in una occasione pubblica che la scelta dei gestori non avveniva su criteri meritocratici e in base alla loro competenza, ma in relazione, diciamo così, alla benevolenza dei gestori nei confronti della dirigenza della cassa".
Secondo Lei le Casse approfitterebbero dell’ipervalutazione del patrimonio immobiliare per coprire alcune falle della gestione finanziaria, dovuti spesso a investimenti troppo rischiosi. Come pensa di ottenere l’audit indipendente sui bilanci delle Casse per capirne la sostenibilità finanziaria e garantire le pensioni agli iscritti?
"Quando il M5S sarà al governo, sarà indispensabile procedere a questo audit perché ne va del futuro di circa 2 milioni di iscritti alle 22 casse private e privatizzate. Certo, aspettarselo da un governo Pd è una pia illusione".
Quali altri provvedimenti considera urgenti e in quali casi per arrivare alla necessaria trasparenza ed evitare la sorpresa di drammatici tracolli, come avvenuto nel sistema creditizio. Come considera l’attività di vigilanza da parte delle autorità preposte?
"La vigilanza non funziona. Troppi soggetti, ma nessuno controlla davvero e nessuno ha poteri sanzionatori. Serve sicuramente una semplificazione e un’armonizzazione nel segno dell’accountability: cioè, si deve sapere chi fa cosa. Pochi regolatori con compiti chiari e un forte potere di deterrenza".