Politica
Centrodestra, Berlusconi (nei fatti) lavora contro l'alleanza con Lega e Fdi
Malumori anti-Silvio in Forza Italia
Silvio Berlusconi paradosso della politica italiana del 2017. A parole l'ex Cavaliere ripete insistentemente di voler costruire un Centrodestra competitivo in vista delle prossime elezioni politiche per poter battere il Pd di Matteo Renzi e soprattutto i "pericolosissimi" 5 Stelle. Nei fatti, perè, il leader di Forza Italia si comporta esattamente all'opposto e lavora per avere le mani libera e governare dopo il voto con il leader dem.
Si tratta della fotocopia esatta di quanto sta accadendo in questi giorni sulla legge elettorale. Berlusconi ha bocciato qualsiasi ipotesi di maggioritario, con o senza collegi, ovvero l'unico sistema con il quale un eventuale Centrodestra unito potrebbe vincere le elezioni e tornare al governo del Paese. Anche l'ultima proposta del Pd, il cosiddetto Rosatellum o Verdinellum, che prevede soltanto una quota del 50% di maggioritario, è stata bocciata dall'ex Cav. Il quale si ostina a parlare di ritorno al proporzionale modello Prima Repubblica, e quindi una legge con la quale le maggioranze si formano dopo la chiusura delle urne in Parlamento e con la quale non si ha un vincitore la sera delle elezioni.
Il paradosso è talmente evidente che anche all'interno di Forza Italia inizia a serpeggiare un certo malumore. Giovanni Toti e Paolo Romani non hanno nascosto di essere sostanzialmente d'accordo con la proposta del Pd e spingono per un sistema maggioritario. Con loro c'è certamente anche Daniela Santanchè, impegnata a costruire un'alleanza forte e in grado, potenzialmente, di poter vincere le prossime Politiche. Non solo, la 'pitonessa' non vuole votare in Aula sulla legge elettorale in modo diverso da Lega e Fratelli d'Italia.
Poi c'è l'altra parte di Forza Italia, quella allineata con l'ex Cavaliere e che punta sul proporzionale auspicando, probabilmente, di governare con il Pd e non con Salvini e la Meloni. Chi c'è in questo gruppo di berlusconiani doc? Pare Mariastella Gelmini, quasi sicuramente Renata Polverini, forse Debora Bergamini, l'europarlamentare anti-Lega Lara Comi e il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, eletto con i voti della Merkel e fiero oppositore dei populisti modello Le Pen-Salvini.
C'è poi l'anti-renziano Renato Brunetta, che però, forse per fare l'ennesimo dispetto a Romani, si è schierato contro il Rosatellum. Insomma, dentro Forza Italia, rigorosamente a microfono spento, stanno via via emergendo due anime distinte: chi vuole davvero un sistema che permetta a un ipotetico Centrodestra di essere competitivo e di giocarsela e chi invece, come Berlusconi, parla di unità della coalizione ma poi vuole l'esatto contrario. Cioè il sistema proporzionale modello Dc, Psi e Pentapartito.