Politica
"Centrodestra finito con le elezioni in Trentino Alto Adige. Ecco perché"
Centrodestra, "intorno alla Lega il nulla ma interessante esperimento Toti-Meloni-Fitto". Parla con Affaritaliani.it Marcello Veneziani
Dopo le elezioni provinciali in Trentino e in Alto Adige "il Centrodestra come lo abbiamo conosciuto finora è finito e occorre iniziare a immaginare dell'altro". Ne è convinto il filosofo Marcello Veneziani, intervistato da Affaritaliani.it dopo la tornata elettorale nella Regione a statuto speciale. "La vecchia formula del Centrodestra era inevitabilmente legata all'egemonia di Berlusconi e oggi non ha più alcun senso. In Italia c'è una forza sovranista che non ha un alleato di Centrodestra e, probabilmente, non lo avrà almeno fino a quando non si sarà conclusa la parabola di Berlusconi. Non ci sono precedenti in Europa e nel mondo in cui il partito sovranista è quello egemone all'interno della coalizione; esistono esempi inversi in cui i conservatori/moderati sono la forza principale alleata ai sovranisti. Al momento intorno a Salvini c'è il nulla".
E l'ipotesi che Forza Italia cambi nome ispirandosi al Partito Popolare Europeo? "Qualsiasi cambiamento se è comunque associato all'imbalsamazione della leadership di Berlusconi risulta solo un gioco di parole. O si associa il tutto a una diversa immagine e leardership politica oppure è l'ennesimo caso di chirurgia plastica e di lifting politico", osserva Veneziani.
Esiste però una possibile via d'uscita per trovare un alleato alla Lega sovranista di Salvini ed è la possibile aggregazione in vista delle elezioni europee formata da Giorgia Meloni, Giovanni Toti e Raffaele Fitto. "Quella potrebbe essere una possibile alleanza in grado di raccogliere quel che resta del voto missino, democristiano e anche di Forza Italia e potrebbe costituire l'alleato minore della forza sovranista guidata da Salvini. Tra le ipotesi in campo, quella di Meloni-Toti-Fitto è al momento la più percorribile". Certamente la nascita di questo nuovo soggetto politico "non è una cosa semplice, e sembra che possano stare insieme più per la ricerca di spazi vitali che altro, quasi come un cartello elettorale. Però, ipoteticamente, sono l'unico alleato conservatore/popolare della Lega che in questa fase si può provare ad abbozzare".
Quanto al governo Lega - M5S, Veneziani afferma: "Sembra difficile pensare che possano continuare a stare insieme anche dopo le Europee, anche se porre fine alla coabitazione sarebbe una sorta di suicidio politico perché le elezioni anticipate penalizzerebbero entrambi i partiti in quanto non in grado di governare. Ci sono comunque dei pericoli, come le sceneggiate di Di Maio (tipo quella da Vespa) o il minacciato ritorno di Di Battista che potrebbe alterare il rapporto con la Lega. Fattori di rischio che possono far pensare che la scadenza naturale sia il voto europeo. C'è anche la variabile 'situazione generale' e la paura dell'instabilità. Se cadono Lega e M5S non c'è nessuno che può sostituirli e la sensazione di panico viene alimentata ad arte, come ha fatto anche Renzi. Una situazione oggettivamente difficile da controllare che porta una preventiva ricaduta sulle banche e sul sistema finanziario".