Politica
Centrodestra, proliferano le liste. Per vincere serve almeno il 42%
Quarta e quinta gamba. Tutti i nomi
In attesa del vertice a tre Berlusconi-Salvini-Meloni, nel Centrodestra si ragiona già sull'esito delle prossime elezioni politiche che potrebbero tenersi già ai primi di marzo, soprattutto se si andasse davvero in porto il tentativo di riformare la legge elettorale con il cosiddetto Rosatellum bis. Fonti qualificate di Forza Italia rivelano ad Affaritaliani.it come siano già stati effettuati i calcoli su quanti seggi potrebbe conquistare il Centrodestra. Nella parte proporzionale, qualora la coalizione sfiorasse il 40% dei voti, Forza Italia, Lega, Fdi e alleati avrebbero circa 160-170 deputati. Mentre nel maggioritario uninominale si potrebbe arrivare a quota 120. Come si vede, dunque, con un 38% di consensi il Centrodestra si fermerebbe a 280-290 seggi a Montecitorio, quindi sotto la maggioranza richiesta di 316. Per poter davvero sperare di vincere - spiegano sempre dal quartier generale degli azzurri - occorre arrivare almeno al 42-43% dei voti. Ed è per questa ragione che, se veramente si andasse alle urne con il Rosatellum bis, è ipotizzabile il proliferare di liste, partiti e movimenti.
Nella parte maggioritaria, come accade alle Comunali, più ce n'è e meglio è, mentre nel proporzionale, con lo sbarramento al 3%, si va verso la costruzione di una o al massimo due liste-rassemblement dei piccoli di Centrodestra, ovvero la 'quarta gamba' ed eventualmente la quinta. Sicuramente ci sarà il movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla, i democristiani di Rotondi e soprattutto quell'area popolare e moderata che sta per sorgere intorno all'ex ministro Costa, a Idea di Quagliariello, a Direzione Italiana di Fitto e anche a Fare! dell'ex sindaco di Verona Tosi (ultimamente in rotta con il Pd, dopo aver sostenuto Renzi anche sul referendum costituzionale). Restano poi i piccolissimi come i liberali, i socialisti e i repubblicani che potrebbero entrare in quest'area. Da valutare la collocazione dei sovranisti di Alemanno e Storace, poco amalgamabili con i popolari e moderati, che potrebbero trovare ospitalità nella Lega visto le storiche frizioni con gli ex An della Meloni e di La Russa legate all'eredità della fiamma.