Politica
Chi è Alessandro Giuli, il giornalista di destra "circondato" dai sinistri
Secondo Dagospia Alessandro Giuli sarebbe stato in predicato di divenire portavoce di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi
Chi è Alessandro Giuli
Salvate il soldato Giuli. Così si potrebbe parafrasare il titolo del famoso film di Spielberg. Alessandro Giuli, bravo giornalista di Libero, è circondato quasi quotidianamente dai paladini del soccorso Rosso che lo hanno accerchiato e messo in mezzo. Nato nel 1975 a Roma, maturità classica e laurea in Filosofia, Giuli si dedica da subito al giornalismo nelle testate locali per giungere poi al Foglio diretto da Giuliano Ferrara in cui diventa professionista e poi vicedirettore già nel 2008 e nel 2017 condirettore.
Scrive anche libri come "Il passo delle oche. L’identità irrisolta dei postfascisti" e l’interessante "E venne la Magna Madre: i riti, il culto e l’azione di Cibele Romana", che parla delle tradizioni arcaiche dell’antica Roma. Pur continuando a scrivere per il Foglio collabora anche con altri giornali dell’area di destra come il Tempo, Libero, il Corriere dell’Umbria.
Poi arriva il grande pubblico grazie alla Tv, come opinionista fisso in Povera Patria (2019) (poi rinominata Patriae) condotto da Annalisa Bruchi su Rai 2. Prima però, nel 2018, scrive un altro libro, "Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione", l’anno della vittoria populista e del governo giallo – verde. Nel 2020 Rai 2 gli affida Seconda Linea insieme a Francesca Parisella. Nel 2021 giunge a Otto e Mezzo con Lilli Gruber su La ) e DiMartedì di Giovanni Flores, sempre su La 7. Secondo Dagospia Alessandro Giuli sarebbe stato in predicato di divenire portavoce di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi mentre la sorella Antonella è la storica addetta stampa del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, cognato della premier.
Come dicevamo all’inizio, Giuli sta lottando valorosamente in diversi talk show ma è spesso l’unico se si escludono figure storiche come Alessandro Sallusti (direttore di Libero) e Francesco Borgonovo (vicedirettore de La Verità). Pochi giorni fa l’abbiamo visto a Otto e Mezzo confrontarsi con Michela Murgia che –come suo solito- voleva inquadrarlo nella cornice di area politica, cioè la destra. Infatti la pasionaria sarda ha detto: “La cosa divertente è che per anni c’è stata una parte, che poi era la vostra… “, al che Giuli ha prontamente dichiarato “No, io non sto qui a rappresentare un partito, rappresento delle idee “, trovando il supporto della stessa Gruber, risposta che ha mestamente zittito la Murgia.
Ieri sera è stato ospite con Federico Rampini del Corriere della Sera di Accordi&Disaccordi, condotto da Luca Sommi, che va in onda su Nove, presenti Marco Travaglio e Andrea Scanzi de Il Fatto Quotidiano. Giuli anche questa volta si è difeso molto bene ma deve combattere sempre da solo perché una nota tecnica giornalistica -messa in atto sempre dalla sinistra- è quella di invitare un solo esponente di chi la pensa diversamente, circondarlo e poi farlo fuori come nel massacro degli indiani Cheyenne a Sand Creek.
Rimasta storica la sua anticipazione, nel giugno scorso dalla Gruber, del perché avrebbe vinto il centro – destra: “La sinistra ha scambiato la lotta di classe con la lotta di genere”, risposta che provocò una immediata crisi acida alla “patriota di sinistra” Rosi Braidotti. Comunque onore al merito di chi combatte sempre da solo e ci vuole non solo coraggio ma anche molto self control per non perdere la pazienza.