Conte-Corriere, brutta figura. A proposito, Azzolina e De Micheli a casa - Affaritaliani.it

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Conte-Corriere, brutta figura. A proposito, Azzolina e De Micheli a casa

Tutto molto, molto strano. In definitiva una brutta figura, per il presidente del Consiglio e per il primo quotidiano italiano. Questa mattina il Corriere della Sera spara un colloquio (non intervista, notare la formula) nel quale Giuseppe Conte attribuisce a Matteo Renzi e Luigi Di Maio il pressing per il rimpasto di governo. 'Italia Viva non ha ottenuto i risultati che sperava", si sarebbe lanciato ad affermare il premier.

Poco prima delle 10 di mattina arriva la smentita informale, sotto forma di fonti di Palazzo Chigi e non di comunicato, nella quale si dice che il premier ha parlato solo di Recovery Fund. Il tutto con il Corriere, sia il direttore Luciano Fontana sia l'autrice dell'articolo Monica Guerzoni, che declinano la richiesta di commentare.

Mah, qualcosa non torna. L'impressione, forte, ma il condizionale è ovviamente d'obbligo, è che Conte avesse bisogno di lanciare un messaggio netto a Renzi e Di Maio, che per motivi diversi si stanno mettendo in qualche modo di traverso con la sua azione di governo. E che il Corriere sia stato in qualche modo al gioco, portando a casa l'esclusiva sul piano per gestire il Recovery Plan, incassando poi la smentita ufficiosa e senza replicare.

Una pagina triste sia per la presidenza del Consiglio che il primo giornale italiano. Se Conte ha qualcosa da dire fa un'intervista o una conferenza stampa e la dice. Punto. Oppure come fa il Colle e utilizza il canale del bredismo, ovvero fa trapelare al quirinalista del Corriere Marzio Breda la linea politica senza però poi smentire.

Non a caso Ettore Rosato, braccio destro di Renzi, ha rilasciato una dichiarazione breve ma fulminea: "Preso atto delle parole del premier al Corriere, Italia Viva espliciterà la propria posizione ai tavoli della coalizione e in Parlamento durante la sessione di bilancio".

Il tutto con la ministra Lucia Azzolina che stronca la proposta della collega Dem Paola De Micheli di aprire le scuole di domenica (ma non possono telefonarsi?). Uno spettacolo ridicolo, stucchevole. Le prime due da mandare a casa, con o senza giochetti sull'asse Palazzo Chigi (Casalino)-Corriere della Sera.