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M5S, da Conte a Confindustria. "Debito buono solo se va alle imprese". Video

Assemblea M5S, "confronto su Superbonus e RdC, ma..."



"La pace non ha colori, e l'unica via d'uscita è un negoziato di pace. Vogliamo una conferenza sulla sicurezza, una conferenza internazionale, vogliamo che sia sotto l'egida delle Nazioni Unite e con il sostegno della Santa Sede". Ai suoi in assemblea sottolinea l'impegno nella manifestazione per la pace in corso di organizzazione, "vi prenderemo parte - dice - senza bandiere". Poi ribadisce le critiche al governo, alle altre forze politiche e agli alleati europei e Nato: "Siamo sull'orlo di un rischio nucleare. Ma non c'è nessuna discussione sulla strategia".

A giudizio dell'ex premier "un diffuso interventismo bellicista prova a rintuzzare qualsiasi discussione. Un finto patriottismo cerca di mettere la mordacchia a qualsiasi interrogativo, a qualsiasi tentativo di discussione. Usano in modo vergognoso l'accusa di filo-putinismo come una clava per soffocare qualsiasi democratico confronto. Perfino quando abbiamo invocato una discussione in Parlamento, come si addice a una democrazia parlamentare, ci siamo scontrati con un muro governativo insormontabile".

"Abbiamo ricevuto un mandato chiaro. Dobbiamo continuare a offrire soluzioni utili a migliorare la condizione di vita dei cittadini, a rilanciare le attività delle imprese, a garantire servizi più efficienti, a garantire che i privilegi di pochi vengano cancellati quando non possono diventare diritti per tutti, a evitare che ci siano cittadini che contano e cittadini confinati nel girone dei dannati, costretti a lavorare con buste paga da fame, con contratti di un giorno o di una settimana, privati delle più elementari tutele e delle condizioni minime di sicurezza. Il mandato degli elettori è chiaro anche nella richiesta di difendere tutte le buone misure introdotte quando eravamo al governo, a partire dal reddito di cittadinanza, dal superbonus, dalla legge anticorruzione". Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando nell'auletta dei grupi di Montecitorio all'assemblea congiunta dei deputati e senatori stellati.

"Siamo disponibili - ha precisato l'ex premier - a intervenire per migliorare queste misure e stabilizzarle nel tempo. Siamo consapevoli che la riforma del reddito di cittadinanza, per coloro che sono idonei al lavoro, deve ancora incrociare una più organica ed efficace riforma del sistema delle politiche attive. Ci stiamo lavorando e su questo intendiamo confrontarci con tutte le forze politiche. Ma che nessuno pensi di smantellare questo necessario sistema di protezione sociale, più che mai necessario in questa fase recessiva". "Per quel che riguarda il superbonus, siamo pronti - ha proseguito Conte - a confrontarci, dopo questa fase iniziale, per modifiche che ne stabilizzino la portata, senza tuttavia, depotenziare questa complessiva opera di rigenerazione urbana, che ha portato lavoro, efficientamento energetico, risparmio dei costi e riduzione delle emissioni clima-alteranti".

"Anche sul piano interno ci ritroviamo in condizioni fortemente penalizzanti. Il deficit di politica ha portato alla logica del rinvio e dell'inerzia di cui gli italiani adesso pagano le conseguenze. Ora tutti si svegliano e immaginano manovre da decine di miliardi. Ora anche Confindustria parla di una manovra da 50 miliardi. Meglio tardi che mai". Così Conte all'assemblea degli eletti nell'Aula dei gruppi alla Camera. "Solo che a Confindustria - ha sottolineato il leader pentastellato - e' bene chiarire che non puo' continuare cosi' che quando si sostengono le imprese e' debito buono e quando si sostengono le famiglie che non arrivano a fine mese e' debito cattivo. Queste distinzioni, che filano limpide in astratto e sono buone per conferenze accademiche, si scontrano con la dura realta' di una spirale recessiva ormai in atto", ha spiegato Conte.

Due i messaggi recapitati alla leader di Fratelli d'Italia, vincitrice delle elezioni: per Conte "è importante che il nuovo Governo abbandoni subito le rivendicazioni parolaie legate a un nazionalismo isolazionista e le derive antidemocratiche del governo ungherese". Inoltre, sul tema della crisi economica e del caro energia, "invitiamo - dice - Giorgia Meloni, premier in pectore, a rivedere il suo proponimento di non fare scostamenti di bilancio".