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Coronavirus, al "piano segreto" ha partecipato un dirigente della Lombardia

Il governatore Fontana: "Non sapevamo niente, non era lì per noi"

Coronavirus, al "piano segreto" ha partecipato un dirigente della Lombardia

L'emergenza Coronavirus continua in Italia, ma dopo la rivelazione di un dirigente del ministero della Salute su un piano segreto secretato a febbraio, perchè troppo rischioso per la stabilità del Paese, che ipotizzava fino a 600-800 mila morti, la questione è esplosa. Con la Lega che ha chiesto al governo di riferire in aula e il Copasir che sentirà il ministro Speranza sulla questione e acquisirà la documentazione. Ma tra le altre cose, è spuntata anche la presenza in questa riunione top secret di un dirigente della Regione Lombardia. Nel Comitato tecnico scientifico che ha lavorato sul piano anti-pandemia secretato c’era anche un dirigente della Regione Lombardia.

Nella lettera di incarico della Conferenza delle Regioni - si legge sul Messaggero - ,datata 4 febbraio, viene detto chiaramente che Alberto Zoli è «rappresentante regionale». «Ma non era lì per noi, non ci ha mai riferito nulla» giura il governatore della Lombardia, Attilio Fontana.Torniamo indietro con il nastro. Quando a fine gennaio a Roma apparve la prima ambulanza di bio-contenimento, con gli infermieriprotetti dalle tute bianche che andarono in un hotel a recuperare i due turisti di Wuhan positivi al coronavirus, l’alert dell’Organizzazione mondiale della sanità, rilanciato a tutte le Regioni, era già noto da settimane. In altri paesi europei, ogni giorno, venivano annunciati nuovi casi positivi.

Ai primi di febbraio un esperto di Regione Lombardia, Alberto Zoli (direttore di Areu, l’agenzia regionale perl’emergenza urgenza), è entrato a fare parte del Comitato tecnico-scientifico della Presidenza del Consiglio. Come mai non ha informato Fontana dello studio sui rischi della pandemia? Replica delgovernatore: «Era in qualità di esperto in emergenza e urgenza,non di Regione Lombardia. Detto ciò nessuna informazione inerente il suo lavoro all’interno del Ctsci è mai stata riferita, anche perché - come lo stesso Zoli ci ha comunicato dal principio - l’incarico era di natura strettamente riservata». In sintesi: Fontana sapeva che un esperto di Regione Lombardia stava lavorando con il Comitato tecnico scientifico sui rischi della pandemia, ma con un incarico strettamente riservato. Anche Fratelli d’Italia si schiera con la Lega. Il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida: "Conte deve chiarire".