Politica
Coronavirus, Iss:"Niente centri estivi ed oratori". Governo: "Decidiamo noi"
E' scontro tra gli scienziati e la ministra della Famiglia Bonetti che avverte: "I genitori devono tornare a lavoro"
Coronavirus fase 2, Iss:"Niente centri estivi ed oratori". Governo: "Decidiamo noi"
Mentre il Coronavirus continua a tenere tutti in allarme in Italia con lo stato di emergenza ancora non superato, governo e scienziati litigano sulla "fase 2" per le famiglie. L'Iss per voce del presidente Franco Locatelli ha lanciato un chiaro messaggio: "Scordatevi centri estivi e oratori, non si può garantire il distanziamento dei bambini". Ma questa dichiarazione ha scatenato le ire della ministra della Famiglia Elena Bonetti, che con un tweet - come riporta il Corriere della Sera - ha subito preso le distanze dallo scienziato. "I genitori devono tornare a lavorare. Oratori e campi estivi non ce li scordiamo. Li organizziamo in modo sicuro per la salute di tutti». Poi il richiamo: "Del resto questa è la responsabilità della politica".
Favorevole all’uscita dei bambini, in particolare sotto 12 anni, si era detta ieri anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, difendendo la sua contestata circolare sulle passeggiate, scritta secondo il parere di «psicologi e medici competenti», ha ricordato di fronte alla stampa estera. Ma le difficoltà di garantire la gestione dei bambini in sicurezza esiste. Ed è sentita tra i sindaci lombardi.
Il Veneto è di tutt’altra idea. Intende avviare in via sperimentale la riapertura di nidi e asili per i bambini 0-6 anni, che sono 140mila. Un quarto (25.673), tra 0 e 3 anni va al nido. Si ipotizzano aperture graduali. Ma i gestori delle scuole vogliono protocolli chiari. E Anci Veneto chiede «ambienti sanificati, mascherine e gel, monitoraggio sanitario, misurazione della temperatura e cambio quotidiano del vestiario, l’igienizzazione delle calzature. Classi con non più di 15 bambini. Fasce orarie diverse e allontanamento immediato per chi ha sintomi sospetti". Per il governatore della Toscana, Enrico Rossi, «non bisogna dare per scontato nemmeno che l’anno scolastico sia ormai finito».