Politica

Cosa c'è sotto l'attacco di Napolitano a Renzi sulle intercettazioni

Giuseppe Vatinno

I vecchi rancori dei tempi dell'elezione di Mattarella ed una tensione crescente tra i due.

Il Presidente Emerito (come il Papa) Giorgio Napolitano ha esternato:

"Tutti adesso gridano contro l'abuso delle intercettazioni e l'abuso della pubblicazione. È un'ipocrisia paurosa perché è una questione aperta da anni e anni con sollecitazioni frequenti e molto forti da parte delle alte istituzioni. Io personalmente ho messo il dito in questa piaga e non c'è mai stata una manifestazione di volontà politica per concordare provvedimenti che avessero messo termine a questa insopportabile violazione della libertà dei cittadini, dello stato di diritto e degli equilibri istituzionali".

Esternazione che non è affatto piaciuta al Presidente del Pd Matteo Orfini che ha replicato:

"Credo sia un errore parlare di gogna mediatica, perché qui c'è qualcosa di più profondo dell'aggressione al Pd e al suo segretario. Qui c'è qualcosa che riguarda il funzionamento della democrazia italiana e che dovrebbe allarmare tutti quanti. Un attacco alla democrazia".

Da parte sua, Roberto Speranza capo transfuga, è subito sceso in campo a favore di Napolitano citando evidenti precedenti su Berlusconi:

“La storia che abbiamo vissuto e pensavamo fosse chiusa, di chi denunciava accanimento delle procure e attacchi alla democrazia, sembra tornare nelle dichiarazioni di Orfini su Consip”.

Insomma, qualsiasi evento è buono nel Pd per azzuffarsi.

Ma la cosa interessante non è questa perché accade in tutti i partiti ma è il livello dei protagonisti. Nella diatriba ci sono l’ex Presidente della Repubblica e l’ex Presidente del Consiglio entrambi decaduti dall’importante ruolo istituzionale poco tempo fa.

E la cosa” interessante” è che Renzi ai tempi belli andava molto d’accordo con Napolitano e quindi è lecito domandarsi cosa sia successo tra i due per innescare questa polemica a distanza che colpisce Renzi in un momento di debolezza, ed essendo coinvolto nella vicenda il proprio padre.

A quanto pare Napolitano non ha digerito la rielezione di Renzi a segretario del Pd, e probabilmente c’è sotto qualcosa che riguarda tensioni politiche legate alla elezione di Sergio Mattarella quando Napolitano fece “il gran rifiuto” a continuare per sorreggere l’azione renziana, allora governativa.

Renzi non ha ben accettato quella che ai suoi occhi è apparsa una azione di disturbo e così deve avere replicato così duramente da innescare, alla prima occasione utile, la reazione forte dell’ex Presidente della Repubblica, peraltro sempre in area Pd.