Politica
Costa si dimette: cosa c'è dietro la scelta del ministro
Dimissioni del ministro Enrico Costa: le manovre centriste per riposizionarsi
La situazione che si è creata con le dimissioni del ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, dipinge il quadro attuale della politica italiana in maniera molto più evidente che le tante supposizioni teoriche che accompagnano queste afose giornate estive.
Berlusconi ha vinto le amministrative e si è rafforzato sia dentro la sua coalizione, il centro - destra, che fuori, tornando al centro della politica italiana.
In queste dinamiche era prevedibile che i centristi si sarebbero spostati nuovamente a destra per due motivi.
Il primo è che Renzi e il suo progetto, dopo la sconfitta alle amministrative, hanno perso appeal il secondo è, appunto, il ritorno di Berlusconi.
Il rapporto poi tra il ministro dimissionario Costa e Angelino Alfano non è così lineare come si vorrebbe fare intendere.
Infatti, lo stesso Alfano qualche giorno fa aveva detto che il rapporto con il Pd era da considerarsi concluso e preparava il suo ritorno nell’area di provenienza e cioè Forza Italia.
A pensar male si potrebbe anche ipotizzare che la manovra delle dimissioni, il pretesto lo ius soli, sia stata concordata e dietro ci sia un forte segnale al governo ma soprattutto a Renzi che a questo punto potrebbe, cogliendo la palla al balzo, rigiocarsi di nuovo la carta delle elezioni anticipate infatti senza i voti centristi al Senato non potrebbe esserci più una maggioranza con la legge di stabilità che incombe.