Politica
Crosetto anti-toghe un boomerang. FdI perderà voti alle Europee
Un tema considerato un po’ vecchio e non prioritario
Attaccare i magistrati può anche avere degli effetti negativi, come attivare una contro-reazione da parte della magistratura
In un'intervista al “Corriere della Sera”, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha affermato che l’esecutivo Meloni può essere messo a rischio solo dall’opposizione giudiziaria, “che ha sempre affossato i governi di centrodestra”. Questa sua dichiarazione è stata vista come un attacco alla magistratura. Da cui la domanda: il suo partito ci guadagna o ci perde voti?
Attaccare i magistrati è una strategia di comunicazione politica che può avere effetti diversi a seconda del contesto e del pubblico. In generale, si può dire che attaccare i magistrati può servire a creare un nemico comune da contrapporre al proprio schieramento, sfruttando il sentimento di sfiducia o di ostilità verso la magistratura da parte di un segmento dell’opinione pubblica. Oppure a difendersi (preventivamente o ex post) da eventuali accuse o indagini giudiziarie, cercando di indebolire il lavoro dei magistrati e di presentarsi come vittime di un attacco che sarebbe in realtà di natura politica. O ancora a proporre una riforma della giustizia, invocando una maggiore efficienza, trasparenza e responsabilità dei magistrati.
Tuttavia, attaccare i magistrati può anche avere degli effetti negativi, come attivare una contro-reazione da parte della magistratura, che può difendere la propria indipendenza e autonomia, e anche intensificare le indagini o le sanzioni nei confronti dei politici che la accusano. Oppure erodere la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario, che è una delle basi dello stato di diritto e della democrazia. O ancora generare divisioni e conflitti all’interno del proprio schieramento politico, tra chi appoggia gli attacchi ai magistrati e chi invece li critica o li ritiene eccessivi o ingiustificati.
In sostanza, attaccare i magistrati può essere una mossa politica efficace in certe circostanze, ma anche molto rischiosa e controproducente in altre. Non esiste una risposta univoca alla domanda se attaccare i magistrati fa crescere il consenso per un partito politico, perché questo dipende da molti fattori, come il contesto, il pubblico, il tono, il contenuto e la frequenza degli attacchi, e anche dalla reazione dei magistrati e degli altri attori politici e sociali. E allora, nel caso della dichiarazione di Crosetto? Sul breve termine, l’effetto dovrebbe essere sostanzialmente nullo. Ma sul medio termine, in vista delle elezioni europee del prossimo anno, è a mio parere rischioso per FdI impostare la campagna sulla contrapposizione con la magistratura. Un tema considerato un po’ vecchio e non prioritario. Alla fine, potrebbe perdere voti e non guadagnarne. Quanti? Questo, onestamente, non sono in gradi di dirlo.