Politica

Crosetto: "Fdi primo partito e Meloni premier. Io alla Difesa? Inopportuno"

Il cofondatore di Fdi: "Per Palazzo Chigi Giorgia è l'unica opzione, non accetteremo veti. Io non mi candido per mantenere la mia libertà"

Guido Crosetto: "Ho l'ossessione del conflitto di interessi. Se andassi al governo, dovrei lasciare tutto"

 

Giorgia Meloni sarà il prossimo Presidente del Consiglio, perché sarà la più votata dagli italiani. E se subisse un veto, “nessuno di noi, che abbiamo seguito questo percorso con lei, lo accetterebbe”. E se fosse la stessa Meloni a fare un passo indietro, “la convincerei che è lei la soluzione migliore”. Così Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, anticipa lo scenario post-25 settembre. Oltre ad escludere la possibilità di poter diventare egli stesso Premier, nemmeno se glielo chiedesse la sua amica Meloni, cancella anche l’ipotesi di fare il ministro della Difesa: “Mi sembrerebbe inopportuno, dato il mio lavoro” (è presidente di Aiad e Orizzonte Sistemi Navali, joint venture tra Fincantieri e Leonardo, nel settore delle armi per navi). “Ho l’ossessione del conflitto di interessi. Così accetto un quinto dei lavori che mi offrono. Sono un privato, non ricopro incarichi pubblici”, spiega in un’intervista al settimanale The Post Internazionale.

Non mi candido per mantenere la mia libertà. Se andassi al governo? Dovrei lasciare tutto. Quanto ho guadagnato quest’anno? Ancora non so. Ma le dico la mia ultima dichiarazione del 2000, prima di entrare in politica: 12 miliardi (ovviamente di lire, ndr). Ricco? Facevo l’imprenditore in diversi campi. Guadagnando o perdendo. Ricco è chi può vivere senza lavorare. Io, se mi fermo, sono morto”.

Tornando alla politica, Crosetto prevede: “Fdi sarà il primo partito in Italia. Farà più del Pd. Farà più del 30%. Come lo so? Fiuto. Quando dicevo che sarebbe arrivata al 25% tutti mi prendevano per il culo”. A questo proposito, l’imprenditore afferma di non prendersela con chi lo chiama “Shrek”: “Non mi offendo, è troppo simpatico. Dopo tre figli conosco la filmografia a memoria. Io e lui siamo uguali. Entrambi troppo buoni”.

Incalzato da Luca Telese, ripercorre anche aspetti privati della sua gioventù, da “ero pelato già a vent’anni” a “ero un pirla, come tutti i ragazzi di quell’età, che pensava solo a far festa e divertirsi”. Erano gli anni Settanta “e mi piaceva ballare”, continua Crosetto, che ammette di aver “pianto Olivia Newton-John come chi seppellisce un mito della sua giovinezza”.

Una spensieratezza spazzata via dalla malattia del padre, un tumore senza appello che lo ha portato via in 12 mesi: “Non ero ancora un uomo: lo sono dovuto diventare, accompagnando papà in un infinito e dolorosissimo anno di agonia”. Prima il necessario sostegno alla famiglia e solo dopo è nata la passione politica. Segretario regionale Dc, sindaco di Marene per 15 anni, il disamoramento dovuto alla delusione per Mani Pulite, poi il feeling con Silvio Berlusconi, l’ingresso in Parlamento con Forza Italia e quindi la rottura: “Sulle primarie. Dissi che Forza Italia o diventava un partito adulto, staccato da Berlusconi, o moriva”. Crosetto ripercorre anche la fondazione di Fdi, insieme a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa: “Nacque in sei mesi. Corsi per il Senato già sapendo che sarei stato trombato. Qualcuno di noi ci doveva andare, per far capire che davamo battaglia”. Dieci anni dopo, duella col Pd per diventare il primo partito d'Italia e guida la coalizione che gode di un enorme vantaggio nella corsa al governo.