Politica
De Benedetti pensa agli Affaritaliani, l'ultima speranza è Conte
Il conflitto russo-ucraino farebbe emergere una divergenza fra Affariamericani e Affaritaliani, lo dice persino De Benedetti. Zelensky? Meglio come attore
Guerra Russia - Ucraina, anche l'ingegner De Benedetti pensa che non sia una buona cosa seguire gli americani
Affaritaliani: che nome azzeccato, Direttore! "Affari" sia nel senso finanziario insito in Piazza Affari, che in quello più generale e popolare di "avvenimenti, problemi, fatti italiani". In queste poche righe, vediamone il senso un po' alla De Benedetti: "Pensiamo un po' agli Affarinostri, cioè, sempre, ad Affaritaliani".
Forse per la prima volta, sono pienamente d'accordo con Carlo De Benedetti, il fiore all'occhiello del PD e di tutti i sedicenti progressisti. Un ingegnere trattato come un oracolo dalla sinistra. Bestia nera di Berlusconi e suo critico implacabile (ultimamente annunciò che sarebbe scappato dall'Italia, se l'avessero eletto Presidente della Repubblica) ha detto, in soldoni, "pensiamo prima di tutto agli Affaritaliani!"
Così, tanto per cambiare, s'è collocato nel campo opposto a quello del celebre forse neo padre vicino ai novant'anni. Anche grazie alle sofferenze patite nell'agonia dell'Olivetti e alle successive riflessioni sugli errori commessi, ha considerato i chiari segnali negativi della strada guerriera, spensieratamente imboccata (Titolo ultimo in prima pagina: Dopo una settimana in "rosso", i listini europei non riescono a "rialzare la testa", chiudendo al netto e ampliando le perdite nel finale. Piazza Affari chiude a -2,7% . Crollano gli energetici... ).
Allora il giustamente preoccupatissimo Carlo... ha dato la sveglia a tutti. In particolare, ci auguriamo, potrebbe aver svegliato qualche filosofo e qualche romantico dissertatore sulla libertà, sulla guerra che prima dell'invasione russa non ci sarebbe stata, come non ci sarebbero state le elezioni eliminate per presunti brogli e non ci sarebbe stato un colpo di stato e come non ci sarebbe stata una minoranza russa massacrata che gridava alla mancanza di libertà. Un paradiso terrestre, insomma, rovinato da quel macellaio, mostro malato di Putin, anzi morto e sostituito da un sosia col Parkinson.
Sentite che musica ha suonato l'oracolo (già ex?) De Benedetti: "Oggi noi europei non abbiamo alcun interesse a fare la guerra a Putin. Gli interessi degli Stati Uniti e del Regno Unito da una parte e dell'Europa e in particolare dell'Italia dall'altra, divergono assolutamente. Se Biden vuol fare la guerra alla Russia, tramite l'Ucraina, è affar suo. Noi non possiamo e non dobbiamo seguirlo."
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Forse il disastroso, facilmente prevedibile, effetto boomerang delle sanzioni, farà rinsavire qualcuno che a tutto pensa, tranne che alle conseguenze della guerra ... sugli Affaritaliani. Ricordo che lo scorso anno Affaritaliani riservava uno spazio ad articoli e notizie riguardanti Giuseppe Conte.
Dovesse leggerci: "Sia gentile, ha trovato il tempo per rispondere a Fedez, trovi un minuto per noi. Lei, con la critica rivolta a Draghi e la sprezzante risposta ricevuta, potrebbe avere in mano il futuro di tutti noi. Concordi con chiunque, a cominciare da Gianluigi Paragone e Vito Petrocelli, una linea per inchiodare Draghi al disimpegno! La maggioranza c'è..." Cadrebbe il governo? Ci sarebbe lo scandalo internazionale per l'Italia voltagabbana? Ci siamo abituati. Meglio una pioggia d'insulti iniziali, che una pioggia di bombe.
Inizialmente, certo, ci sarebbero. Dopo sareste considerati dei saggi lungimiranti. Probabilmente il nostro disimpegno spingerebbe altri a seguirci, raffreddando gli entusiasmi bellici europei e costringendo gli USA o a fare altrettanto o a scendere direttamente in campo. A quel punto le affermazioni di De Benedetti sarebbero evidenti a tutti: la totale divergenza tra Affariamericani e Affaritaliani. E Zelensky? Continui a fare quello che gli riesce meglio: l'attore.