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De Luca e la bufera sulle sagre: "Meloni? Aggressiva e stile da stracciarola"

di Redazione

Continuano a volare stracci tra Meloni e il governatore campano. Dopo l'affondo della premier sulle sagre, arriva la replica di De Luca

De Luca replica alla premier dopo l'affondo sulle sagre: "Da Meloni aggressione, stile da stracciarola"

Non si placa la tensione tra Giorgia Meloni e  De Luca. Non si è infatti fatta attendere la risposta del governatore campano, dopo che ieri la premier, ospite di Bruno Vespa a "Cinque Minuti" su Rai 1, l'ha accusato di utilizzare i fondi europei per finanziare "feste e sagre".  “Ieri mi è stato detto della performance in tv del Presidente del Consiglio, visto che mi tira in ballo, la ringrazio per l’attenzione, mi fa diventare l'antagonista principale avversario del governo, invece sono un modesto artigiano della politica, non come Meloni. Le propongo di nuovo un dibattito pubblico su fondi europei per la Campania, sulla trasparenza, sulla capacità di spesa. O mi lascia in pace o facciamo dibattito pubblico, le spiegherò cose di cui non ha molta familiarità, come i fondi europei", ha detto De Luca su Facebook. 

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"È in atto da parte della Presidente del Consiglio e di forze della maggioranza di Governo una campagna di falsificazione dei dati che riguardano la Regione Campania. C'è un motivo molto semplice: hanno valutato che De Luca è uno che non si piega e non si vende, e dunque va colpito. Hanno valutato anche che l'esperienza di governo della Regione Campania è un'esperienza di avanguardia e ovviamente questo dà fastidio, perché sfugge all'immagine tradizionale del Sud cialtrone e inefficiente", ha aggiunto. 

"C'è una campagna di aggressione mirata e di falsificazione che si accompagna sempre all'aggressione politica perché c'è bisogno di colpire la credibilità. Dobbiamo stare attenti, non possiamo dare spazio a chi adotta lo stile 'stracciarola', fatto di volgarità, di approssimazione, di mistificazioni e di arroganza. Dobbiamo evitare di dare spazio a questi atteggiamenti, perché servono a distrarre l'opinione pubblica dai problemi concreti", ha aggiunto De Luca.

"L'unico che ha offeso con dichiarazioni insultanti è stato il premier, negli atti pubblici, non nelle stupidaggini rubate che in un paese civile non contano nulla. Dire a centinaia di sindaci 'andate a lavorare', con toni di razzismo intollerabile. Il premier avrebbe dovuto chiedere scusa ai sindaci che rappresentano milioni di cittadini, non perché nominati come avviene in Parlamento ma in quanto eletti direttamente”, ha sottolineato. 

In riferimento ancora alla presidente del Consiglio, De Luca ha aggiunto: “Dovrebbe scusarsi anche chi dice “me ne frego” a qualche presidente di Regione. Abbiamo conosciuto la sottocultura del me ne frego, sarebbe consigliabile per il premier uscire da quella temperie sottoculturale. Qualche anno fa il premier guidava allegramente in via del Corso un corteo contro le vaccinazioni Covid, ricordo le sparate demagogiche sull'abolizione delle accise, il numero chiuso a medicina, si prometteva tutto a tutti. Quel tempo dovrebbe essere concluso", ha ricordato De Luca, che è tornato anche sulle sagre finanziate dalla Regione Campania, citate dalla Presidente del Consiglio: “Onorevole Meloni, una regione dà 10-20 mila euro alle pro loco che poi organizzano le sagre, ci si può arrivare a questi livelli di volgarità?”.