Politica
Di Battista presenta “Schierarsi": roba vecchia e stantia, riciclata da Grillo
Manca solo il “Faccio cose e vedo gente” di Ecce bombo
Piccoli grilli crescono ma non saltano
Da qualche tempo si aveva notizia del “movimentino” di Alessandro Di Battista, “Schierarsi”, una associazione culturale che serve a: “Trasformare il pensiero in azione, fare progetti insieme, raccogliere fondi, inventarsi idee per aiutare e sostenete le giuste cause come la questione palestinese”.
“Trasformare il pensiero in azione”, roba che neppure Hegel.
Manca solo il “Faccio cose e vedo gente” di Ecce bombo di morettiana memoria e il quadro è completo. Intanto è prassi dire che “migliaia di persone hanno aderito”, perché –come noto- quando c’è, il “numero è potenza”.
Questa “cosina gialla” era in realtà attesa per le scorse politiche del settembre 2022 ma clamorosamente non se ne fece niente e Di Battista rimase di nuovo appiedato.
Lui è vestito da figo postmoderno, con jeans e camicia blu rigorosamente arrotolata sulle braccia. Peccato che dietro i giovinotti digiuni di politica ma ancor più di organizzazione continuino a muoversi sullo sfondo, ciondolando alle sue spalle e provocando un inquietante effetto oratorio.
Durante la presentazione le idee gli sgorgano come acqua chiara e sorgiva dal microfono, ma sono le solite, peraltro abbastanza balzane.
L’ex deputato vuole una casa farmaceutica pubblica per mettere un freno a Big Pharma causa –secondo Di Battista- della «scandalosa assenza di vaccini prodotti in Europa». E poi c’è il sempreverde tema della guerra in Ucraina in cui andando controcorrente trova sempre qualche riflettore disposto ad accendersi: «Chi dissentiva veniva dichiarato putiniano ma adesso si scopre che aveva ragione». Embè? Cioè era veramente putiniano? Quindi c’avevano ragione i critici. Vabbè un po’ di allentamento delle giunture logiche del discorso fanno sempre la loro porca figura perché sembra che dietro ci sia nascosto qualcosa di intelligente.
Ai tempi belli e peppinelli del Primo Movimento Beppe Grillo straparlava di magiche palline da lavatrice che lavavano senza detersivo e quindi Di Battista, fedele al copione atavico del Padre Padrone del Movimento, lancia un sempreverde (è il caso di dirlo) dell’ambientalismo e cioè un “servizio civico ambientale”.