Politica
Di Maio: "Draghi profilo prestigioso". Di Battista: "Accozzaglia pericolosa"
Beppe Grillo a Roma per convincere i ribelli (ci sarà anche Conte)
SOS Cinque Stelle. Di fronte al grande dilemma "Draghi sì, Draghi no", Beppe Grillo è arrivato a Roma per cercare di sanare quella faglia orizzontale nel Movimento Cinque Stelle. Sopra stanno i big favorevoli al Draghi I: oltre a Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte, Roberto Fico, Stefano Patuanelli e Virginia Raggi. Sotto, una quantità di parlamentari disorientati, partiti con un no ideologico allo spauracchio di un governo tecnico e ora in totale confusione. In mezzo Vito Crimi e Paola Taverna, partiti da un no secco e in via di conversione. Per questo, come scrive Il Corriere della Sera, è decisivo l’arrivo di Grillo, che mancava a Roma da mesi.
Ieri il fondatore ha sentito Di Maio, Fico e Crimi, oggi li vedrà assieme ai ministri e a Conte, che per la prima volta si affaccia alla vita di "partito", dopo il suo annuncio "ci sono e ci sarò". «Sediamoci e parliamo con Draghi», dirà Grillo. «Avremo garanzie sul programma, a partire dal reddito di cittadinanza ». Basteranno a convincere gli ostili?
Governo, Di Maio: Draghi profilo prestigioso, giusto ascoltarlo
"La letteratura vuole che la scelta di vendere l'anima sia dettata dal perseguimento di interessi personali". Cosi' Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento 5 Stelle in un'intervista a La Stampa. "E' vero il contrario, in questo caso. Ho chiesto maturita' e responsabilita' istituzionale perche' lo dobbiamo al capo dello Stato ma soprattutto al Paese, che sta vivendo uno dei momenti piu' drammatici della sua storia recente. C'e' la pandemia, il Recovery in arrivo, la coesione europea da preservare, il comparto produttivo in attesa di risposte. In ballo c'e' il futuro di tutti".
Quindi, per Di Maio, se "il nostro sostegno a Conte e' stato e continua ad essere forte" e' anche "improprio mettere a confronto le due personalita', e' un esercizio per dividere mentre qui bisogna lavorare per unire, e' quello che ha detto anche Conte". Niente confronti con Draghi, pertanto, il quale "ha indubbiamente un profilo prestigioso, tra l'altro ha una prospettiva economica diversa da quella di Monti. Abbiamo detto che lo ascolteremo, e' giusto farlo. E lo faremo partendo dai temi". Per esempio, "dobbiamo lavorare per rendere il nostro debito pubblico sostenibile, privilegiando gli investimenti". Quanto al possibile voto su Russeau per dare l'ok al governo Draghi: "Si e' votato sia per il Conte I che per il Conte II, se sara' richiesto anche questa volta, gli iscritti si esprimeranno in tempi rapidi". Mentre sull'ipotesi governo tecnico "abbiamo ribadito piu' volte la necessita' di un governo politico, le regole della democrazia sono chiare, le forze politiche in Parlamento sono espressione della volonta' popolare", conclude Di Maio.
Governo, Di Battista: non avallero' mai accozzaglia pericolosa
"Non ho cambiato idea. Se fossi in Parlamento non darei la fiducia al Presidente Draghi", premette Alessandro Di Battista. "Non la darei in virtu' di scelte, propriamente politiche, che il Professor Draghi ha preso in passato da Direttore generale del Tesoro (privatizzazioni, svendita patrimonio industriale pubblico italiano, contratti derivati) e da Governatore di Banca d'Italia, quando diede l'OK all'acquisto di Antonveneta da parte di MPS ad un valore folle di mercato", commenta l'esponente M5s su Facebook. "Io ho le mie opinioni su" Draghi. "Ognuno ha le proprie. Tuttavia il punto non e' neppure lui. Io non potro' mai avallare un'accozzaglia al governo che potrebbe andare da LEU alla Lega - sottolinea Di Battista -. Tutti dentro perche' nessuno ha intenzione di fare opposizione. Oltretutto in democrazia l'opposizione serve, e' e necessaria. Invece nulla. Ci saranno ministri politici nel governo Draghi? Non ne ho idea. Fossi in lui non accetterei nessuno ma vedo che diversi partiti gia' avanzano richieste. Per quanto mi riguarda io non posso accettare "un assembramento parlamentare" cosi' pericoloso. Non lo posso accettare perche' la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee". "Ognuno e' fatto come e' fatto d'altro canto. In queste ore - prosegue Di Battista - qualcuno mi ha scritto "sei troppo radicale. In politica occorre anche cambiare opinione e plasmarsi sulle situazioni cambiate". Sara' anche vero. Ma io non ce la faccio. Io non sosterro' mai un governo sostenuto da Forza Italia".