Politica

Di Maio ha vinto il referendum, leader indiscusso del movimento

L’unico a metterci la faccia con coraggio, ha saputo aggregare tutti

Di Alberto Maggi

Ancora un volta è stato lui a metterci la faccia. Luigi Di Maio si è assunto la responsabilità del referendum sul taglio dei parlamentari, con coraggio e determinazione. Non era dovuto, non era scontato. Forse gli avrebbe fatto più comodo tacere, vedere il Movimento andare a sbattere su una delle bandiere grilline. E invece no. Luigi Di Maio ha agito da leader. Forse l’unico vero leader che il Movimento ha. Ha organizzato il suo tour in giro per l’Italia per sostenere il SÌ al referendum. Ha aggregato e coinvolto tutti i parlamentari e membri di governo. Il suo tour è diventato quello del Movimento, perché intanto Vito Crimi latitava. Di Maio ha riempito le piazze: 3000 ad Andria, 2000 ad Ariano Irpino, 1500 a Galatina. E poi la chiusura a Napoli, con migliaia di persone provenienti da tutta la Campania, dove ha portato sul palco, accanto a lui, tutti i big: da Taverna a Patuanelli, da Bonafede a Fico (era presente nel backstage del palco di Napoli). 
Ma anche Cancelleri, Sibilia, D’Uva e tanti altri. Alcuni lo definiscono come l’ex leader del Movimento, in verità le piazze lo hanno incoronato leader attuale, e indiscusso, del Movimento. 
E mentre gli Stati Generali continuano a rimanere un tabù, Di Maio ha riconquistato la leadership grillina. 
Di Maio è stato in grado di far uscire allo scoperto gli altri leader politici: Zingaretti, Salvini, Meloni, sotto il suo pressing sono stati costretti a dare indicazioni di voto ufficiali e precise per il SÌ al referendum, non potendosi più limitare a generici cenni di assenso alla riforma.
Durante la campagna referendaria in molti hanno iniziato ad avere il timore di fare la fine del PD di Renzi, che si sgretolò proprio a causa di un referendum. Ma Di Maio ha portato avanti una “battaglia di civiltà”. Una riforma “dei cittadini e non del Movimento”, ha scandito ripetutamente il titolare della Farnesina. E proprio al Ministero degli Esteri l’apprezzamento verso Di Maio è aumentato. 
Di Maio blinda il governo e il rapporto col Pd. Così può rilanciare il Movimento.