Politica
Direzione Pd: tutti contro tutti tranne che contro Mattarella
Maurizio Martina si propone segretario di tregua.
Maurizio Martina, segretario reggente e ancora ministro per l’Agricoltura, è un mistero.
Un mistero perché non si capisce bene dove punti e se punti a qualcosa.
O meglio punta, come ha esplicitamente detto, al rinnovamento della fiducia come segretario reggente fino all’assemblea nazionale, ma lo fa in maniera ambigua e contradditoria, almeno fino ad oggi.
Oggi in direzione ha riaffermato una sua fedeltà a Matteo Renzi che era stata di molto messa in dubbio ultimamente, a causa dei suoi tentennamenti alle lusinghe lanciate da Luigi Di Maio nei confronti del Pd.
Oggi è stato chiaro: no ai Cinque Stelle no al Centro - destra (e non solo alla Lega).
Questo lascia aperte solo due opzioni: governo del Presidente o elezioni.
Poiché alle elezioni nessuno ci vuole andare, in primis il Capo dello Stato, resta in realtà una sola possibilità e cioè un governissimo che salverebbe per il Pd capra e cavoli.
Ed è questa la strategia che Mattarella e il Pd stanno seguendo. Il Presidente della Repubblica ha espletato due “esplorazioni” istituzionali da parte dei Presidente di Camera e Senato, mancherebbe in realtà il tentativo del preincarico a Di Maio e Salvini, ma l’idea pare proprio essere di un governo con tutti dentro che però vedrebbe sicuramente fuori i Cinque Stelle per lucrare dall’opposizione.
Ma torniamo alla direzione.
Renzi si è preso la sua vendetta su Di Maio lasciandolo a bocca asciutta dopo averlo fatto illudere (?) via Martina ed ora si sta saldando l’asse con Mattarella; dopo tutti si tratta di due “ex DC” e quindi l’obiettivo è abbastanza chiaro.
La fronda interna fatta da Francesco Boccia e da Michele Emiliano continua a perseverare nella posizione pro M5S non perché ci creda realmente, ma solo per lucrare posizioni di opposizione interna sul modello “giovani turchi” che copiosi frutti portò ad Andrea Orlando e a Matteo Orfini. Ovvio che la lezione sia stata imparata.
Patetico il ministro Carlo Calenda che si sbraccia in continuazione per dire “io ci sono!!!” con una intervista pre direzione sul Corriere della Sera.
Alla fine ci è andato di mezzo il più mite e cioè Gianni Cuperlo contestato da un militante renziano all’ingresso del Nazareno.