Politica

Draghi contro il caro bollette non può fare niente: basta con l'ottimismo

L'opinione di Gianni Pardo

Se un tizio sta morendo di sete non si può programmare di portargli l'acqua fra un mese perché sarà morto. Per questo le soluzioni prospettate sono inverosimili

L'ultima ipotesi di Zacché è quella di estrarre gas dal territorio italiano. O anche dai mari che ci circondano. Cose possibili, chi dice di no, ma una cosa è certa: non si possono realizzare da un giorno all'altro. Ad ammettere che ci sia il gas nell'Adriatico, è ovvio che, per l'appunto, ci vuole il tempo di trovarlo. Poi di prelevarlo e di farlo arrivare a terra. Costruendo i metonodotti e tutte le strutture che servono. Ma in quale quantità sarà, questo gas? E quanto tempo richiederà, tutto questo?

La verità è che non ci siamo preparati a questa evenienza e proprio per questo, nel breve termine, non disponiamo di nessuna valida risposta. Dunque non capisco la richiesta che il giornalista formula a Mario Draghi, l'uomo giusto, per questo, di "decidere cosa vuole fare e annunciarlo al pubblico globale". Perché lui è perché è credibile, perché è l'uomo del Solo perché una volta ha detto: "Whatever it takes"?

Anch'io stimo Draghi, ma non al punto di credere che possa camminare sull'acqua. E infatti condanno il suo ottimismo quando dice di star preparando "un intervento di ampia portata" per risolvere il problema. Perché un simile intervento, a debito, non risolve un bel niente. O risolve la situazione per due mesi. Facciamo tre. Ma al quarto mese?

Quanto al "Whatever it takes", che cita l'articolista del "Giornale", quando Mario Draghi l'ha detto ha funzionato perché la Bce si è messa a stampare forsennatamente denaro, e i mercati non hanno perso la fiducia. Ma l'Italia può fare altrettanto? In quell'occasione Draghi aveva dietro di sé la Bce, oggi ha dietro di sé l'Italia: è la stessa cosa?

Personalmente preferirei che il nostro Presidente dicesse: "Signori, il governo non può far fronte a questo disastro. Se la situazione cambia, bene; diversamente il governo non può farci niente. Forse, se il Parlamento fosse d'accordo, potremmo lanciare un piano di austerità in cui, per così dire, ci tassiamo tutti, stringiamo la cinghia, riduciamo i consumi, spegniamo i lampioni, cambiamo completamente registro e magari ci facciamo rivoltare le giacche come durante la Seconda Guerra Mondiale. Il governo non può estrarre sangue dalle rape. Se qualcuno è capace di farlo, lo dimostri e io gli cedo il posto. Diversamente cercate di parare la botta come potete".

E invece sentiamo dire quello che sentiamo dire. Possibile che non siamo andati oltre le preghiere e le favole?