A- A+
Politica
E ora il "Ripristino della Natura". Dall'Ue schiaffo agli agricoltori
Nella finestra dal 6 al 9 giugno, i cittadini dei 27 Stati membri voteranno per il Parlamento europeo

La nuova legge fissa l’obiettivo UE di ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime entro il 2030, e il 100% degli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050

 

Mentre a Bruxelles ancora si contano i danni dopo le proteste degli agricoltori arrivati nella capitale europea, per dire no alle politiche del green deal europeo, a Strasburgo è passata per soli 54 voti di scarto la famigerata legge sul Ripristino della Natura. Il parlamento europeo ha confermato, infatti,  l’accordo informale con il Consiglio su uno dei provvedimenti più contestati del Green Deal con 329 sì, 275 no e 24 astenuti. Si tratta di quelle che qualcuno ha definito la madre di tutte le leggi ambientaliste  del pacchetto delle misure del green deal dalla commissione europea.

La nuova legge fissa l’obiettivo UE di ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime entro il 2030, e il 100% degli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. In concreto, ciascun paese dovrà ripristinare gli habitat coperti dalla legge sul Ripristino della Natura, cioè foreste, praterie, zone umide, fiumi, laghi e fondali corallini. Con degli obiettivi intermedi. Entro il 2030 almeno il 30% di quelli oggi catalogati come in stato di degrado dovranno passare a uno stato di conservazione buono. La percentuale dovrà poi salire al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.

La priorità dovrà essere data alle aree coperte dai siti Natura 2000 fino al 2030. Una volta raggiunto lo stato di conservazione buono, i Ventisette dovranno assicurarsi che non si verifichino nuovi degradi degli habitat. E per farlo, dovranno elaborare dei piani nazionali dettagliati da presentare alla Commissione. Insomma un vero e proprio colpo al cuore, l’ennesimo forse occorre dire, al mondo agricolo. E poi ci si stupisce se i trattori invadono le città di mezza Europa. Durissimo il commento del copresidente dell’Ecr Nicola Procaccini in una nota congiunta con il capo delegazione di Fratelli d’Italia al Pe, Carlo Fidanza; “Sgomento ed incredulità per il voto del Parlamento europeo a favore della legge sul Ripristino della NATURA. Seppure per pochi voti è passata la somma teologica del commissario Frans Timmermans, a partire dal presupposto che gli esseri umani sono dannosi per la natura, da cui vanno espulsi drasticamente". Ma qualche tempo fa era stato altrettanto duro anche il ministro del Made in Italy Adolfo Urso che aveva definito la legge una follia ideologica. “E’ un provvedimento dell’anteguerra. È stato elaborato prima della pandemia, quando sono mancate le materie prime e prima della guerra russa in Ucraina. Oggi la Russia ci ha detto che blocca l’export sul grano e questo significa che il grano fa parte della guerra ibrida che hanno scatenato contro di noi. E cosa facciamo? Diciamo agli agricoltori di produrre di meno. E’ una follia”. In effetti questa legge sembra proprio fatta apposta per far ulteriormente salire la tensione proprio da parte di chi, come gli agricoltori, contesta una sorta di accanimento contro il loro settore da parte della Ue. L'anno scorso la legge è stata oggetto di una feroce campagna di opposizione da parte soprattutto del gruppo dei conservatori, supportati in parte dal Partito popolare, che però al voto si è spaccato. il Gruppo dell’ECR, di cui fa parte Fratelli d’Italia, ha ripetutamente affermato che la legge avrebbe minacciato i mezzi di sussistenza degli agricoltori europei, interrotto catene di approvvigionamento consolidate, diminuito la produzione alimentare, fatto aumentare i prezzi per i consumatori e persino cancellato le aree urbane per far posto a spazi verdi.

Queste affermazioni sono state invece fortemente contestate da gruppi di sinistra, dalla Commissione europea, da decine di Ong, da migliaia di scienziati del clima, dall'industria delle rinnovabili e da grandi aziende come Ikea, H&M, Iberdrola, Unilever, Nestlé e Danone, che hanno insistito sul fatto che l'obiettivo di ripristinare la natura è compatibile con l'attività economica ed è essenziale per garantire la vitalità a lungo termine dei suoli europei. E il fatto che a supportare la legge siano proprio le grandi multinazionali del food certo lascia quantomeno interdetti, così come nel caso del farm to fork, altra legge contestata duramente dal mondo agricolo. Insomma se l’aria che si respirava era già pesante, facile pensare che la tensione ora possa ulteriormente salire.






in evidenza
Giuliano Amato alla giornalista Giovanna Pancheri: "Mademoiselle, quando stacchi?". Imbarazzo in studio

MediaTech

Giuliano Amato alla giornalista Giovanna Pancheri: "Mademoiselle, quando stacchi?". Imbarazzo in studio


in vetrina
Intelligenza artificiale e aziende italiane: le reali applicazioni

Intelligenza artificiale e aziende italiane: le reali applicazioni


motori
Mercedes-AMG riorganizza la divisione GT Sport con Affalterbach Racing

Mercedes-AMG riorganizza la divisione GT Sport con Affalterbach Racing

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.