Politica
Economist: "Benvenuti a Britaly, instabilità e bassa crescita come in Italia"
Dopo il paragone tra Boris Johnson ("Borisconi") e Berlusconi, accomunate anche Liz Truss (con tanto di spaghetti) e Giorgia Meloni
Da Boris Johnson a Silvio Berlusconi, da Giorgia Meloni a Liz Truss, Economist: "Welcome to Britaly"
Infine, e questo è il terzo elemento che avvicina i due Paesi, "il problema della bassa crescita della Gran Bretagna è diventato più radicato. La stabilità politica è un prerequisito per la crescita, non un qualcosa che è bello avere. I governi italiani faticano a portare a termine qualcosa; lo stesso vale per le amministrazioni brevi in Gran Bretagna. Quando i cambi di leader e di governo sono sempre dietro l'angolo, la pantomima e la personalità sostituiscono la politica. Johnson è stato soprannominato "Borisconi" da alcuni; continuando ad aleggiare sulla scena politica, potrebbe rendere questo paragone ancora più netto".
Nel "caotico" contesto britannico "si sta rafforzando l'ipotesi di elezioni generali anticipate", ma "le elezioni non hanno risolto i problemi dell'Italia", ricorda il giornale. Per quanto ci sia "motivo di essere più fiduciosi per quanto riguarda la Gran Bretagna, dove l'instabilità politica è ormai una malattia di un solo partito". "I Tories sono diventati quasi ingovernabili, corrosi dalla Brexit e per la stanchezza di 12 anni di potere. La signora Truss ha ragione nell'individuare nella crescita il problema principale della Gran Bretagna.
Tuttavia - chiosa l'Economist - la crescita non dipende da piani fantasiosi e da grandi colpi di scena, ma da un governo stabile, da una politica ponderata e dall'unità politica. Nella loro attuale incarnazione, i Tories non sono in grado di fornirla".