Politica
Europa, il polacco Morawiecki presidente di Ecr. Ma Meloni tiene ben strette le sue mani sul partito europeo
Meloni ha preferito tenere per sé la carica di presidente, nella delicata trattativa (chiusa magistralmente) per arrivare alla nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva
Non è un caso se i vertici del partito (accompagnato dal segretario generale Antonio Giordano) saranno presenti il 20 all’election day a Washington
Come era ampiamente previsto Giorgia Meloni ha ceduto lo scettro di presidente dell’Ecr che aveva dal 2020 all’ex premier polacco Mateusz Jakub Morawiecki. Era scontato ma la nomina del polacco ha rappresentato comunque un altro momento importante per i conservatori europei dell’Ecr, che dopo il grande successo proprio di Fdi alle europee, hanno certamente rafforzato il loro ruolo all’interno del parlamento europeo.
Ma sulla scelta del sostituto di Giorgia Meloni, pesavano alcune incognite e dubbi sul fatto che i polacchi del Pis potevano rappresentare un problema in quel percorso di unità delle forze di centro destra in Europa. Non è certo un mistero che Meloni da tempo punta a creare anche in Europa quello che è riuscito in Italia. Si deve proprio all’ecr se già nella passata legislatura ma ancora di più ora, la rottura nei fatti di quella che era la tradizionale maggioranza tra liberali, verdi, socialisti e popolari.
E’ noto, infatti, come le posizioni dei polacchi del Pis siano per certi versi più radicali rispetto a quelle del partito di Meloni su molte questioni, come quelle dei diritti civili o della migrazione. Questo fatto, in passato, ha creato qualche attrito con i popolari europei, che invece spesso, in questi mesi, hanno fatto asse, proprio con i conservatori per votare su temi, come quello del green o della gestione dei migranti, contro socialisti e verdi. D’altra parte, si deve a Raffaele Fitto, quel fitto e lungo lavoro, iniziato quasi dieci anni fa, per cercare di trovare un accordo proprio tra conservatori e popolari in Europa. La sua grande arte diplomatica e i suoi buoni uffici proprio presso il partito dei popolari (Weber, lo stima moltissimo, come si è visto dal fortissimo sostegno che i popolari hanno dato a Fitto, in occasione della sua nomina a vicepresidente esecutivo della Ue) hanno dato un contributo fondamentale nel far sì che ora Giorgia Meloni e i suoi possano creare i presupposti per una nuova maggioranza a Bruxelles.
I polacchi del pis, invece, anche per la loro aperta ostilità verso Donald Tusk, attuale premier polacco, ed esponente di punta dei popolari europei, sono certamente visti più divisivi dai vertici dei popolari rispetto alla premier Meloni e al suo partito. Proprio per questo secondo i bene informati, la successione è stata rimandata di qualche mese. Meloni ha preferito tenere per sé la carica di presidente, nella delicata trattativa (chiusa magistralmente) per arrivare alla nomina di Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva.
Ora i tempi sembrano maturi, anche perché le posizioni polacche sembrano essersi saggiamente ammorbidite. Meloni ha parlato in collegamento video alla convention dei conservatori, ed ha manifestato la sua volontà di proseguire nello sforzo di far crescere i conservatori e la loro importanza all’interno del parlamento europeo “Siate certi che continuero' a fare la mia parte per rendere il nostro partito europeo piu' forte, piu' unito e piu' influente, dentro e fuori l'Europa. Perche' questo e' il modo migliore che conosciamo per dare ai nostri cittadini le risposte giuste alle loro speranze. Continueremo a dare il massimo per questo obiettivo, e sono sicura che ci riusciremo", ha detto la premier in un videocollegamento definendosi orgogliosa di avere potuto guidare i conservatori in quella che a buon titolo si può definire un periodo di transizione.
Parole di circostanza invece quelle del neo eletto, che però ha voluto fare intendere di voler lavorare per creare quella unità tra le forze del centrodestra, che sembra essere la via maestra da seguire per i conservatori europei.” Voglio ringraziare Giorgia Meloni per la sua leadership che è fonte di ispirazione per ECR, il mio obiettivo sarà continuare a lavorare e sviluppare la sua presidenza, solo così ECR sarà più forte. Sono felice di lavorare con questo team di vice presidenti: il primo punto del mio mandato sarà lavorare contro i limiti alla libertà di espressione che si stanno espandendo in Europa" interessante poi il cenno che Morawiecki ha voluto fare sulle prossime elezioni tedesche, che tante polemiche hanno creato per il presunto endorsement fatto da Musk ad Afd: "Noi non appoggiamo AfD: non sono ne amici ne partners. Ma abbiamo bisogno di tutelare la libertà di parola e di pensiero. In Polonia tutti i media sono con il governo e non c'è libertà senza libertà di parola. Ora grazie a X e alla recente svolta di Zuckerberg, ci danno delle basi per esprimere le nostre opinioni”.
Ma la presenza del partito della premier resterà ancora forte all’interno dei conservatori, perché non solo Carlo Fidanza, già capo delegazione del partito a Bruxelles, sarà uno dei tre vice presidenti ( gli altri due sono la francese Marion Marechal e il rumeno George Simion), ma Nicola Procaccini, copresidente del gruppo, è stato anche nominato direttore di New Direction, la fondazione dei conservatori creata dalla Tatcher, che ora può rappresentare un importante strumento proprio per creare quelle sempre più necessarie connessioni internazionali con gli altri partiti conservatori in giro per il mondo, a cominciare proprio dai repubblicani americani. Non è un caso se i vertici del partito (accompagnato dal segretario generale Antonio Giordano) saranno presenti il 20 all’election day a Washington. Insomma malgrado il cambio al vertice, Giorgia Meloni tiene ben strette le sue mani sul partito europeo che ha contribuito a far crescere e a rendere sicuramente più influente in Europa, e che le servirà certamente in quello che in futuro potrebbe essere il suo nuovo ruolo di ponte tra Europa e America.
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