Politica
Effetto Parigi, in Francia Le Pen presidente se si votasse domani
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Quali saranno le ripercussioni politico-elettorali in Francia e in Italia degli attentati terroristici che hanno sconvolto Parigi? Affaritaliani.it lo ha chiesto al sondaggista Alessandro Amadori. "In Francia il quadro è chiaro e preciso. Ed è molto probabile che se domani ci fossero le elezioni presidenziali vincerebbe Marine Le Pen. Di fatto la Francia è in stato di guerra. Non è più solo terrorismo, i morti per strada ricordano la guerra di Algeria e la Seconda Guerra Mondiale. Quanto è accaduto è un punto di non ritorno nell'immaginario collettivo. L'idea è quella che entri in un bar o in un ristorante e ti possono ammazzare. Ed è logico che l'elettorato si sposti verso un'offerta nazionalista e difensivista. I cittadini vogliono così recuperare il senza della nazione chiudendosi in qualche modo a riccio. Almeno nell'immediato è favoritissima la leader del Front National".
"In Italia la situazione è più complessa - spiega Amadori -. Ma è ovvio che, per lo stesso motivo della Francia, a guadagnare voti è la Lega Nord. L'identità e la tutela dell'identità sono concetti che tornano fortemente. A questo punto la minaccia è fisica per i cittadini e quindi i partiti identitari sono destinati ad avvantaggiarsi. D'altronde in tutta Europa sta vincendo la destra, non è solo un fenomeno francese o italiano".
Il bacino potenziale del Carroccio "è del 20-25%, se poi può davvero arrivare a queste percentuali e in quanto tempo dipende da molti fattori. Primo fra tutti la leadership. Salvini è molto forte, anche se ha una dimensione ridotta con un perimetro limitato, seppur con una intensità elevata".
"Forza Italia è ormai un partito anaelastico che non dipende più dagli eventi, visto che soffre di una crisi endogena. E' un malato che si sta spegnendo e quindi i fatti tragici di Parigi non avranno effetti".
"La sinistra-sinistra ha il suo elettorato che ha convinzione profondamente internazionalista e quindi il suo bacino elettorale - piccolo o medio che sia - lo mantiene".
"Il Movimento 5 Stelle recentemente ha preso posizioni vicine a quelle della Lega e non credo possa subire conseguenze".
"Quello che rischia di più dopo gli attentati a Parigi è certamente il Partito Democratico", afferma Amadori. "Il Pd è un po' ambiguo, non le ha posizioni chiare (anche se discutibili) della Sinistra Italiana e nemmano le posizioni nette (anche se discutibili) della Lega. Il partito di Renzi è in una terra di mezzo, non si capisce se è pro o contro la difesa dell'identità e dei territori o è a favore o contro la globalizzazione. Il Pd rischia di perdere nel giro di qualche mese voti scendendo al 30%. Certo che se quanto accaduto a Parigi avvenisse a Roma un minuto dopo la Lega sarebbe al 30% e il Pd al 25%".