Politica
Elezioni Germania, perché adesso i gay votano estrema destra
I tanti voti LGBT alla forza di ultradestra guidata dall'omosessuale Alice Weidel distruggono miti e certezze delle Sinistre
I gay non sono (tutti) di Sinistra, anzi. E' questo uno dei dati più suggestivi delle elezioni tedesche appena concluse e che hanno visto una significativa affermazione del partito di estrema destra guidato dall'omosessuale dichiarata Alice Weidel, ovvero Alternative Für Deutschland. L'orientamento sessuale della leader Weidel ha creato non pochi scompensi ai militanti LGBT europei e italiani, da sempre abituati a stigmatizzare le formazioni populiste e di estrema destra bollandole come omofobe. E così hanno creato scalpore i tanti consensi ad Afd giunti dal popolo LGBT tedesco. Molti omosessuali di Sinistra, sdegnati, hanno commentato appellandosi alla "sindrome di Stoccolma", al "voto dissennato ai propri aguzzini" e così via. Dimenticando, o trascurando volutamente, che il mito del voto omosessuale appannaggio della sola Sinistra è da sempre, per l'appunto, un semplice mito.
Ma perché tanti omosessuali hanno votato per una formazione di estrema destra come Afd? Gli osservatori più lucidi hanno evidenziato che la forza politica guidata dalla Weidel si è negli ultimi tempi concentrata principalmente sulla lotta ai "migranti", focalizzando in particolar modo tutto lo stigma sociale sulla minoranza musulmana e facendone una nemica di tutti, anche del popolo LGBT, minacciato dalle tendenze omofobiche della religione islamica. Gran parte del popolo omosessuale, dunque, deluso dai partiti tradizionali, ha trovato in AfD una sorta di "rifugio protettivo" e nei musulmani un "nemico comune", da sempre cemento di ogni alleanza bizzarra fin dalla notte dei tempi.
Senza contare che una fetta non trascurabile della comunità omosessuale maschile ha sempre avuto un debole per l'iconografia legata all'estrema destra (senza necessariamente scomodare Yukio Mishima), tanto che esistono gruppi gay dichiaratamente e orgogliosamente filonazisti. Basti soltanto pensare al gruppo russo dei Gay Aryan National-Socialists (nazionalsocialisti ariani gay) o al celebre GASH, Gay Aryan Skin Head, il gruppo che fa capo agli skinhead ariani gay. La stessa iconografia nazifascista la si ritrova ampiamente negli ambienti gay devoti al sadomasochismo, con locali a tema e vestiario ad hoc, completo di svastiche, croci celtiche, divise militari, aquile e tutta la panoplia cara ai seguaci e nostalgici di Adolf Hitler.
Con il successo elettorale di Afd presso il popolo LGBT, va a cadere miseramente e una volta per tutte l'immagine stucchevole e fuorviante del gay necessariamente antifascista, antirazzista, tollerante e illuminato, rivelando una verità scomoda: ovvero che, al pari dell'eterosessuale, anche l'omosessuale - uomo o donna che sia - non è incasellabile in categorie pre-definite, tantomeno politiche. I gay non sono tutti necessariamente colti, sensibili, e politically correct, ma possono anche predicare la superiorità della razza ariana e della razza bianca e, malgrado in prima persona siano spesso vittime di discriminazione, possono essere a loro volta del tutto avversi ad altre minoranze, con la stessa veemenza di coloro che tacciano di omofobia, di razzismo, d'intolleranza. E di fascismo.