Politica
Elezioni, la Raggi sparisce in piena campagna: ecco quanto tiene alla politica

Lapresse
Ma il fatto che abbia staccato la spina proprio ora non è così strano ai romani, abituati alla sua politica quando era prima cittadina della Capitale
La sua scomparsa in piena campagna elettorale la dice lunga sul suo reale interesse alla politica quando c’è da lavorare. Questa sua caratteristica è del resto ben nota ai cittadini romani che l’hanno sperimentata sulla propria pelle quando era sindaca di Roma. I rifiuti si accumulavano in maniera imbarazzante, portando le foto della Capitale d’Italia invasa da cinghiali, gabbiani, serpenti e uccelli di ogni risma e colore nelle prime pagine del New York Times.
Le strade bombardate come Beirut non venivano mai riparate per poi aprire mille cantieri insieme negli ultimi mesi di mandato, che hanno solo bloccato ulteriormente il già problematico traffico romano. Il tutto naturalmente a favore della campagna elettorale. Tra le proposte bizzarre, come funivie che si libravano alte nei cieli della Capitale e uno strano “complotto di frigoriferi” che a suo dire erano lasciati nottetempo in strada per screditarla, la Raggi è stata la peggior sindaca di Roma che si ricordi.
Si è perso il conto di quanti assessori e alti dirigenti si siano avvicendati nella caotica e improvvisata gestione amministrativa. Ora è tutta impegnata a far danni a Conte, ma alle sue vacanze e al suo adorato mare non rinuncia di certo. Anche se ci fosse una guerra nucleare siamo sicuri che lei starebbe a prendere il sole ad Ardea, come se niente fosse. Lei è fatta così.