Politica

Elezioni Torino, Carola Messina: "Damilano? Privo di idee, contenitore vuoto"

di Francesco Signor

A sinistra, almeno a parole, ci si spertica in esercizi di parità di genere ai confini dell'equilibrismo circense, ma alla fine i leader sono quasi sempre uomini, soprattutto sotto la Mole. Ma le donne sono davvero un valore per vincere le elezioni? Provo a chiederlo a Carola Messina per capire se il suo attivismo in favore delle donne possa portare effettivamente voti determinanti per la vittoria di Lo Russo.

“Penso e spero di si, e credo fermamente che questo sia il momento di vedere finalmente rappresentati il valore, la competenza e la sensibilità delle donne che, pur essendo più del 50 % della società, spesso vengono considerate come una minoranza da proteggere” dice Messina. “Mi auguro di rappresentare al meglio questo cambio di prospettiva e tutte le donne e gli uomini che vorranno darmi fiducia”. Credo che nella testa di Carola Messina risuoni la famosa frase di Charlotte Whitton, la prima donna sindaco di Ottawa in Canada tra gli anni ’50 e ’60: “Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per venire giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile”. Certo è che le elezioni non si vincono solo con le battute, quindi mi pare inevitabile chiederle un parere sul principale avversario, il candidato del Centrodestra Paolo Damilano, e sulla sua Torino Bellissima. La risposta è abbastanza scontata, di fatto lo considera sostanzialmente privo di idee, un contenitore vuoto. Di più, sempre toccandola piano, aggiunge che non capisce quale sia il suo progetto di città, aldilà degli slogan sui cartelloni pubblicitari. Se, invece, le chiedo un pettegolezzo su Chiara Appendino, mi sbaglierò, ma ho la sensazione che non riesca a trattenere un moto spontaneo di solidarietà femminile.

“Penso che abbia pagato una generale inesperienza sua e del gruppo politico che la sosteneva” commenta benevola Messina. “Aveva promesso un radicale cambiamento che non è riuscita a portare avanti e per il quale i torinesi l’avevano votata. Sicuramente su alcune tematiche è stata invece coraggiosa e coerente, portando avanti la battaglia sui diritti civili, attraverso per esempio il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali”.

(Segue...)