Politica

Elezioni Umbria 2019, il comunista Rubicondi: "Cgil silente su ‘concorsopoli'"

Gabriele Penna

Elezioni Umbria 2019, intervista al candidato comunista Rossano Rubicondi. Ex funzionario Cgil, ha lasciato il sindacato ed è tornato a lavorare in fabbrica

Elezioni Umbria 2019, parla il candidato comunista Rubicondi

Rossano Rubicondi, operaio ed ex funzionario della Cgil, è il candidato del Partito Comunista di Marco Rizzo alle elezioni regionali del prossimo 27 ottobre in Umbria. Rubicondi ha scelto di ritornare a lavorare in fabbrica dopo che il sindacato di appartenenza (Cgil) non aveva manifestato nemmeno un commento in merito allo scandalo “concorsopoli” che ha travolto la giunta Dem umbra. Stando ai sondaggi riservati e pubblicati qui da Affaritaliani.it, che circolano in questi giorni sia nell'area del Centrosinistra sia in quella del Centrodestra, Rossano Rubicondi - candidato dei Comunisti alla guida della Regione Umbria - viene accreditato di un expolit tra il 3 e il 4%.

Perché ha scelto di candidarsi con il Partito Comunista di Marco Rizzo?
"Perché sono iscritto a questo Partito al quale ho aderito con entusiasmo 2 anni fa. Un partito vero che parla una lingua comprensibile ai lavoratori, cosa che i partiti della sinistra non fanno più  da tempo. Il Partito Comunista sta crescendo e si sta radicando sempre di più, elezione dopo elezione. E in Umbria otterremo un grande risultato, ne sono certo."

Quali sono, a suo avviso, le priorità per l’Umbria dopo il governo di Catiuscia Marini?
"Dopo ‘concorsopoli’ e la 'questione morale' esplosa in Umbria, bisogna mettere le mani prioritariamente sulla Sanità. Una Sanità che ha bisogno di assunzioni tra i medici, gli infermieri e il personale ausiliario. Riordinare la Sanità creando una sola Asl e investendo le risorse risparmiate verso chi lavora veramente come appunto gli infermieri, gli ausiliari e i medici. Poi c’è la ricostruzione che scandalosamente è ancora ferma a tre anni dal sisma. Con le macerie in strada. Emblema dell'inadeguatezza della politica locale e nazionale. Inoltre, politiche rivolte alla creazione di lavoro vero non destinando più soldi ai tirocini e al Piano di attuazione della Garanzia per i Giovani trasformatosi in ‘garanzia di sfruttamento’. Dobbiamo creare lavoro di qualità dando i soldi solo alle aziende  che dimostrano di garantire il rispetto dei contratti di lavoro e di sicurezza. In ultimo: un grande piano per la salvaguardia del territorio, la cultura, il turismo e la cura delle persone anziane. Abbiamo tanti altri punti perché votare Comunista non è votare nostalgicamente ma  significa votare un programma concreto ed attuabile, qui ed ora."

Perché ha lasciato la Cgil?
"Perché  volevo marcare una distanza dal gruppo dirigente che governa la Cgil Regionale inspiegabilmente silente sullo scandalo ‘concorsopoli’. Restare dirigente di questa organizzazione significava essere ‘complici’. Ho ancora la tessera in tasca ma da semplice operaio."

Cosa pensa del governo nazionale sostenuto da M5s-Pd-LeU?
"Il 5 ottobre saremo a Roma per protestare contro questo governo servo dell’Europa, delle banche che ci strangolerà cercando di fare bene i compiti dettati dalla UE."

Come vede la scissione di Renzi dal Pd?
“Una manovra di Palazzo. Semplice articolazioni per gestire il potere e strappare qualche strapuntino. Andreotti ė ancora vivo.”