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Emilia Romagna, Bonaccini trombato anche da Tajani. E Santanchè: "Un tecnico"

di redazione politica

Curcio e Dell'Acqua tra i possibili commissari. Il presidente ci sperava davvero: "Vengano a vedere cosa è stato fatto"

Emilia, Bonaccini non sarà commissario: maggioranza compatta

Continua a mancare il nome del commissario per l'emergenza in Emilia Romagna. Il governo prende tempo e questo fa aumentare l'irritazione del presidente Stefano Bonaccini, che sperava di ricevere l'incarico. Ma i troppi dubbi sulla sua gestione e le proteste degli esperti del territori sull'eccessivo consumo di suolo e la mancata manutenzione, hanno provocato la frenata sul suo nome da parte di Meloni. Ora però, oltre ai dubbi sollevati dalla Lega e da Salvini, che ha avanzato l'ipotesi di affidare l'incarico al generale Figliuolo, arrivano anche le dure parole di Tajani. Il vicepremier e numero due di Forza Italia, infatti, in un'intervista ha stoppato la candidatura dell'esponente del Pd. "Il commissario? Io credo che serva una persona che possa dedicarsi a tempo pieno".

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Per Bonaccini, che alla rinascita della sua Regione si sta dedicando da quasi due lustri, - prosegue il Corriere - è una doccia ghiacciata. "Questa nomina non diventi una disputa politica con un calcolo elettorale pe rle prossime regionali, perché sarebbe irrispettoso dei romagnoli e di quello che è accaduto. A Tajani dico di venire ad ascoltare imprese e sindaci, sindacati e lavoratori su quello che abbiamo fatto dopo il terremoto". Ma a rincarare la dose contro Bonaccini arrivano anche le parole della ministra del Turismo Santanchè di Fdi: "Scegliere un tecnico? Ipotesi normale e legittima. Nessuno deve risentirsi". Palazzo Chigi rimanda la scelta, eppure la girandola dei papabili non si ferma, da Francesco Paolo Figliuolo a Nicola Dell’Acqua, fino a Fabrizio Curcio.