Politica
Extraprofitti, il "Sogno di una notte di mezza estate" di Meloni è già finito
Il Presidente del Consiglio aveva sognato che con un intervento sulle banche avrebbe realizzato una magistrale operazione di accrescimento del suo consenso
Ritornando al sogno, il Presidente, appunto, aveva sognato che con un intervento sulle banche avrebbe realizzato una magistrale operazione di accrescimento del suo consenso. Avrebbe rassicurato i richiedenti di mutui a tasso variabile, avrebbe depotenziato la strategia dell’opposizione che a gran voce e avventatamente richiedono tassazioni su extraprofitti di vari comparti produttivi, avrebbe esaltato il ruolo del Governo rispetto ad un settore e ad un ambiente ritenuto, erroneamente, lontano dalla sfera d’influenza politica.
Quindi: un sogno ad elevata positività, ma giusto un sogno di una notte di mezza estate. Andando in ordine inversamente proporzionale al peso delle aspettative, notiamo che le opposizioni, con una doppia posizione, non hanno certo esaltato l’operazione governativa. Da un lato, con un finalmente hanno capito, hanno esaltato sì la loro posizione che da tempo richiedeva queste tassazioni. Dall’altro, evidenziando confusione e pressappochismo nella stesura del decreto hanno avuto buon gioco nel ricalcare l’inconsistenza dell’azione governativa. I percettori di mutuo, sono quasi sette milioni di cui un milione l’ha sottoscritto a tasso variabile, in tutti i casi, non essendo ancora chiaro l‘ammontare dell’introito della tassazione e le modalità d’intervento per le famiglie indebitate è del tutto aleatoria la prospettata rassicurazione. Certa, invece, è la traslazione dell’incremento dei costi sulle spese sostenute dai clienti del sistema bancario, del resto, è una costante dell’ultimo ventennio.