Politica

Fiducia in Conte, prime ombre. Resta alta, ma il trend si ferma

Di Alberto Maggi

Parola ai sondaggisti. Ecco chi sale e chi scende tra i partiti

Si conferma positivo, ma con qualche primo segnale di preoccupazione, il quadro della fiducia nel presidente del Consiglio Giuseppe Conte e nel governo a pochi giorni dall'avvio della cosiddetta Fase 2. Tra i partiti la Lega perde consensi, anche se sull'entità del calo c'è dibattito anche tra gli esperti, mentre Fratelli d'Italia si conferma in crescita. Consolidano Pd e 5 Stelle con Forza Italia in leggera ripresa ma senza strappi particolari.

Per quanto riguarda il gradimento del premier Nicola Piepoli parla "di stato confusivo con la gente che non sa che pesci pigliare. Conte non ha perso punti ma quelle grandi di manifestazioni di solidarietà, anche da parte dei partiti di opposizione, nei confronti dell'esecutivo si sono sparpagliate. Una schizofrenia non misurabile". Secondo Piepoli il problema è che "non c'è più un unico decisore ma le scelte vengono adottate da un insieme di persone che cercano di uscire dalla zuffa tra loro. La posizione è cambiata dopo il discorso in tv di domenica scorsa".

Più ottimista per il capo del governo Renato Mannheimer, secondo il quale "la fiducia in Conte è ancora in rialzo. A noi viene il 58% ma c'è chi la dà al 66. Bisognerà ora vedere se sarà in grado di utilizzare questo consenso che si spiega con il suo modo di fare mellifluo con il quale annuncia in parole semplici i provvedimenti alla gente. Non solo, Conte viene anche favorito dal fatto di non avere un partito alle spalle e quindi riceve un flusso di consensi da parte di chi vota diverse forze politiche".

Un piccolo campanello d'allarme per il presidente del Consiglio arriva dal vicepresidente di Swg Maurizio Pessato. "Il trend della fiducia è stato in rialzo fino a due settimane fa, ora - da quindici giorni - è stabile. Il governo segue l'andamento del premier visto che tutto è molto concentrato sulla figura di Conte. Non è ancora chiaro se tra i cittadini prevale la voglia di uscire e di ripartire, vista anche la situazione economica, oppure la preoccupazione per il contagio che è ancora alta. Lo capiremo nei prossimi giorni, per ora c'è un bilanciamento tra le due posizioni. Certo che dopo un mese e mezzo di crescita del consenso aver fermato questo trend è un primo segnale negativo per il presidente del Consiglio".

Roberto Baldassari, direttore generale di Mg Research, parla di "fiducia stabile per Conte in attesa di capire che cosa succederà dal 4 maggio. I sondaggi fatti finora hanno poco senso, il vero trend si capirà solo con l'inizio della Fase 2. Nei nostri sondaggi comunque il gradimento nelle istituzioni centrali, non il premier, sale mentre scende il consenso in quelle periferiche tranne nel caso di Veneto e Campania, dove la fiducia è in rialzo".

Per quanto riguarda i partiti, Piepoli vede "un trend uguale a una settimana fa. Lega leggermente in calo, M5S in lieve progresso, consolidamento (non salita) del Pd, che è come se avesse recuperato il 3% uscito con la scissione di Italia Viva. Fratelli d'Italia conferma il suo trend in crescita mentre Forza Italia è sostanzialmente invariata". Pessimista sull'andamento del Carroccio di Matteo Salvini è Mannheimer, secondo il quale "la Lega sta scendendo parecchio con Fratelli d'Italia molto tonica attorno al 14%. Il Pd regge mentre il M5S è leggermente cresciuto ai danni del Carroccio. Forza Italia invece è salita di un punto o un punto e mezzo".

Pessato concorda e afferma che "l'unico vero trend in atto è la discesa della Lega e la crescita di Fratelli d'Italia. Per quanto riguarda gli altri partiti principali l'andamento è altalenante e non c'è una chiara tendenza". Baldassari non convide questa analisi, però. "La Lega non sta perdendo quanto dicono gli altri sondaggisti. La flessione è molto relativa pari a un punto o al massimo un punto e mezzo. Noi non abbiamo mai dato il Carroccio al 38% e ora non lo diamo in forte calo. La Lega è certamente più tra il 28 e il 30% che non tra il 25 e il 27%. Fratelli d'Italia ha superato la quota di Alleanza Nazionale e vale tra l'11 e il 13% ma non ha raggiunto il 15. E' poco attendile dire che un partito di destra come FdI, che il suo bacino non enorme, abbia superato i 5 Stelle. Il M5S si attesta tra il 15 e il 18%, un po' in crescita ma partendo da dati molto negativi dopo un forte calo. Forza Italia infine si è un po' ripresa e sta tra il 6 e l'8%".