Politica
Genova crollo ponte, Delrio sapeva e non ha agito. Ecco le due interrogazioni
Delrio sapeva e non ha agito. Ha sottovalutato la gravità del pericolo, come spesso accade purtroppo nella Pubblica Amministrazione
"Premesso che dal punto di vista dei collegamenti, i liguri vivono quotidianamente una situazione di grave disagio, tanto da ravvisare una vera e propria emergenza trasporti; molti tratti autostradali liguri non sono conformi alle normative di sicurezza europee e, nelle ore di punta, si verificano continuamente code di decine di chilometri, rallentamenti e numerosi incidenti che bloccano l'area intorno a Genova; le tariffe su tali tratti sono fra le più elevate del Paese». E inoltre: «Sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo. Risulta pertanto indispensabile procedere con sollecitudine a cantierare il progetto denominato "gronda di Genova" per il quale la società Autostrade ha già in cassa le risorse necessarie per iniziare i lavori derivanti dagli aumenti tariffari concordati in cambio della concessione ottenuta».
Questo é il terribile documento rappresentato da una interrogazione parlamentare presentata nel 2015 dall' ex senatore Maurizio Rossi di Scelta Civica all'allora Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Nessun risultato.
Nel 2016 Rossi ci riprova:
"ll viadotto Polcevera dell'autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è un'imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l'autostrada Genova-Milano al tratto Genova-Ventimiglia, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un'opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura".
Risultato del bis? Un bel nulla!
Ma non solo i politici lanciarono l'allarme, anche gli esperti, come il professor Antonio Brencich. Ancora niente.
Dunque Delrio sapeva e non ha agito. Ha sottovalutato la gravità del pericolo, come spesso accade purtroppo nella Pubblica Amministrazione. Risultato? Una strage di Stato.
E cosa ora possono dire Matteo Renzi e tutto il codazzo di grilli parlanti del Partito Democratico? Non passa giorno che i saccenti non accusino i membri del governo giallo-verde di incompetenza e di non saper amministrare la cosa pubblica. Invece uno loro, un ministro della Repubblica, sapeva e non ha agito. Una tragedia come quella di Genova é un fatto grave, ma diviene gravissimo e addirittura intollerabile se il responsabile é quello Stato nelle cui mani é la sicurezza dei suoi cittadini che si sono fidati di esso non sapendo che la fiducia era mal riposta.Ora ci aspettiamo giustizia, tempestiva e inesorabile, anche se l'imputato fosse un ministro.