Politica

Governo, 'bomba' La Russa. Meloni vuole cambiare le riforme. Ed è caos. Inside

Di Alberto Maggi

Tensioni con Lega e Forza Italia, ripercussioni sull'autonomia differenziata

La Russa: "Sarebbe meglio dire: se il premier si dimette o viene sfiduciato, si torna al voto"

 

"Parlo a titolo personale, non ho ovviamente partecipato alla stesura del testo. Io toglierei quel meccanismo che prevede che, una volta caduto un premier, possa nascere un altro governo con un altro presidente del Consiglio, a patto di essere sostenuto da chi ha votato almeno una volta la fiducia al precedente esecutivo". Lo afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa in un colloquio con Repubblica. "Mi sembra arzigogolato - aggiunge - Se devi fare l'elezione diretta del premier, allora meglio farla fino in fondo. Sarebbe meglio dire: se il premier si dimette o viene sfiduciato, si torna al voto". Un meccanismo che "assomiglia", dice, al sindaco d'Italia. Gli viene chiesto se la premier condivida questa linea: "Non ne ho parlato con lei. So però che la pensa così in generale, diciamo storicamente, perché di queste cose dibattiamo da molti anni".

Quella del presidente del Senato è una vera e propria bomba politica sulla maggioranza. La linea della presidente del Consiglio, prima dell'ultimo vertice, era proprio quella di tornare immediatamente al voto in caso di caduta del premier eletto direttamente dai cittadini. Poi c'è stata una mediazione con la Lega e Forza Italia e si è arrivati alla "norma anti-ribaltone", che però, come dimostrano le parole inequivocabili di La Russa, non piace affatto a Fratelli d'Italia. E nemmeno a Giorgia Meloni. Infatti, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, il partito della premier cercherà di modificare la norma in Aula per tornare all'idea precedente ovvero tornare subito alle urne in caso di caduta del premier eletto dai cittadini. Questo aprirebbe però potenzialmente un nuovo fronte nella maggioranza (Lega e FI non vogliono modifiche rispetto a quanto stabilito nell'ultimo vertice) con tensioni che potrebbero anche ripercuotersi sull'autonomia differenziata tanto cara al Carroccio.