Politica
Governo, Centinaio: "Dovevamo staccare la spina due mesi fa"
Centinaio: "Salvini sa come la penso, e lo sanno anche Conte e Di Maio". "Commissario? Il mio nome è sul tavolo"
Governo, Centinaio: "Dovevamo staccare la spina due mesi fa"
“Non è un mistero che per me questo governo avrebbe dovuto chiudere i battenti due mesi fa. Quando i rapporti con i 5 stelle si sono ridotti ai minimi termini”. Lo dice il ministro leghista delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, intervistato oggi dal 'Corriere della sera' e da 'Repubblica'. "Salvini sa come la penso, e lo sanno anche Conte e Di Maio", aggiunge.
Centinaio parla anche della sua candidatura a commissario Ue: "Salvini ha fatto il mio nome. E quello del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia", dichiara, e sul rischio di una bocciatura commenta: "“Sarebbe un fatto senza precedenti: il partito più votato in Europa privato del diritto di esigere un proprio commissario. Lo facciano pure, a quel punto però scateniamo la guerra”.
Ue, Centinaio ai leghisti: "Il mio nome è sul tavolo per la questione commissario"
"Si, Matteo me lo ha detto tre-quattro giorni fa, il mio nome e' sul tavolo". Gian Marco Centinaio, in una lunga chiacchierata con un gruppo di senatori alla buvette di Palazzo Madama conferma i rumors che lo danno in corsa per fare il commissario europeo. Il suo profilo sarebbe stato indicato da Matteo Salvini nel caso in cui Ursula von der Leyen optasse per affidare all'Italia il portafogli dell'Agricoltura. L'altro indicato, non confermato ufficialmente, sarebbe quello del viceministro al Mef Massimo Garavaglia. Piu' defilata, invece, la candidatura del ministro per la Pa Giulia Bongiorno. Il nome di Centinaio, secondo fonti leghiste, potrebbe avere delle chance in Europa nonostante il partito di Matteo Salvini abbia votato "no" alla nuova presidente della commissione.
Centinaio, infatti, e' ministro per le Politiche Agricole e, oltre ad una competenza sulla materia maturata in quest'anno ha gia' avuto modo di incontrare piu' volte i suoi omologhi europei. "Spero che questi buoni rapporti servano", ha spiegato Centinaio, consapevole che, anche dopo un si' di von der Leyen, il suo nome potrebbe essere bocciato dall'Europarlamento. Sembra invece tramontata l'ipotesi - valida per la Concorrenza - di Giancarlo Giorgetti. "Non ha voluto, e' stata la prima scelta di Salvini ma lui e' stato categorico", ha raccontato il ministro leghista al gruppo di senatori. Un suo eventuale trasferimento a Bruxelles aprirebbe la partita del rimpasto.
Il nome di un sostituto all'Agricoltura, al momento nella Lega non si e' ancora fatto. Ma, se la crisi di governo si allontanasse, l'addio di Centinaio al governo potrebbe dar vita ad una girandola di "cambi" nella squadra di governo. E il M5S, ufficialmente, non ha mai chiuso al rimpasto limitandosi a dire di attendere da Salvini la proposta formale sul tavolo. I nomi nel mirino della Lega sono i soliti: Danilo Toninelli, Sergio Costa, Elisabetta Trenta. Di questi, forse solo il primo rischia davvero. E un rimpasto potrebbe essere accompagnato anche da una revisione del contratto di governo, che oggi viene proposto dal capogruppo al Senato Stefano Patuanelli, tra gli uomini piu' vicini a Di Maio.