Politica

Governo, Conte ai delusi del M5s: “Chi va con Salvini aspetterà anni”

Conte: “Auguro al senatore Ugo Grassi di avere più fortuna di me. Io ci ho lavorato con Salvini e non è che abbia ottenuto grandi risultati”

Conte ai delusi del M5s: "Non scommetterei su Salvini"

Dal Consiglio europeo di Bruxelles Giuseppe Conte lancia un messaggio ai tre senatori fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle: “Non scommetterei su Salvini”. “Auguro al senatore Ugo Grassi di avere più fortuna di me. Io ci ho lavorato con Salvini e non è che abbia ottenuto grandi risultati”. In un’intervista a La Stampa di Torino, rilasciata a Bruxelles tra la prima sessione del Consiglio europeo e la cena con gli altri leader, il premier Giuseppe Conte commenta così l’immagine dello sfaldamento del M5s, attenendosi “ ai riscontri numerici che ci sono stati alla Camera e in Senato...”.

Dal fronte dell’opposizione moderata, tra gli eletti di Forza Italia, vengono lanciati aperti segnali di disponibilità su un gruppo di soccorso alla governo. “Se si dichiarano responsabili e si comportano da responsabili farò delle valutazioni conseguenti", dice il premier. "Ma vedremo se e quando si profilerà un’ipotesi del genere”. Tuttavia Conte ammonisce in questo modo i transfughi: “Chi scommette su Salvini deve mettere in conto che dovrà aspettare molto di più per dare il proprio contributo. Con questo governo invece può già lavorare. Non voglio giudicare le singole scelte dei parlamentari come Grassi”.

Nel colloquio con il quotidiano torinese, Conte fa “un ragionamento politico” che è rivolto “a tutti quanti”, e cioè “a chi forse fino a oggi ha sentito di non essere riuscito a dare un contributo, come avrebbe voluto”. E promette: “Da qui al 2023 vogliamo riformare il Paese. In cantiere c’è il Green New Deal, la giustizia in tutti i suoi pilastri, la riduzione della burocrazia che attraverserà qualunque settore. Si tratta di un grande progetto riformatore in cui tutte le competenze e tutte le sensibilità potranno trovare ascolto”, assicura lusingando le aspettative di ciascun deputato o senatore dubbioso.

Quindi il premier lancia un affondo “sulla sensibilità istituzionale di Salvini”, sulla quale precisa “mi sono già pronunciato tante volte” per poi aggiungere: “Mi limito a osservare che ce la sta mettendo tutta, fossi in lui non disperderei ogni energia, ne conserverei qualcuna...”, riferendosi ai segnali lanciati di voler accogliere tra le fila della Lega i tentennanti dei 5Stelle, e augurandosi nello stesso tempo “che le attuali forze della maggioranza si dividano ulteriormente...”.

Quanto al discorso pronunciato ieri da Matteo Renzi in Senato sulle modalità e le necessità di finanziamento della politica, Conte si limita a dire che “non tornerei al passato, a forme di finanziamento diretto e considero giusto rendere trasparente ogni tipo di sostegno economico che arriva a un partito, anche attraverso fondazioni collegate”. Detto ciò, il premier si fida o no di Renzi? Risposta: “Fino a prova contraria, mi fido di tutti quelli che stanno lavorando con me, con atteggiamento coinvolgente”. 

Manovra, Conte sulle tasse: "Dobbiamo tagliare, tagliare, tagliare"

Giuseppe Conte ​torna sulla esigenza di ridurre le tasse: “Dobbiamo tagliare, tagliare, tagliare”, dice in un colloquio con il quotidiano La Stampa realizzato a Bruxelles tra la prima sessione del Consiglio europeo e la cena con gli altri leader. Sul tema degli investimenti, Conte dice “non sono per nulla soddisfatto, dobbiamo fare di più”. Il premier a Bruxelles è riuscito a strappare sul Mes all’Europa uno slittamento fino a marzo e forse un altro fino a giugno. Ma sul punto preferisce dire “non ci diamo un tempo stabilito” optando per la soluzione che “quando avremo ottenuto tutte le garanzie necessarie, in un quadro di insieme con le altre riforme, procederemo”.