Governo, Di Maio mette nel mirino Giorgetti. Per il M5S il colpevole è lui
DI MAIO: "SALVINI È FUORI ROMA, NON SI LAMENTI". IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DEL VICEPREMIER PENTASTELLATO
Probabilmente la lite sul Decreto Fiscale rientrerà e il governo andrà avanti, visto che una crisi non conviene né a Salvini né a Di Maio (soprattutto con la manovra da approvare e la guerra continua con l'Unione europea). Ma quello che appare evidente dalla diretta Facebook del vicepremier 5 Stelle è che sul banco degli imputati i grillini non mettono tanto il ministro dell'Interno quanto il numero due della Lega, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
"Se non si è fatto il pre-Consiglio dei ministri sul decreto fiscale (che avrebbe potuto evitare la 'frittata') non è colpa del Movimento 5 Stelle che lo aveva chiesto e non è colpa del presidente Conte perché è un'altra persona che deve convocare il pre-Consiglio e mi fermo qui", ha sentenziato Di Maio. E a convocare il pre-Consiglio è proprio Giorgetti che il leader pentastellato non nomina direttamente anche se appare evidente l'accusa neanche troppo velata di essere stato lui a creare le condizioni per il pasticcio che da due giorni divide governo e maggioranza.
D'altronde il rapporto tra il M5S e il Richelieu del Carroccio è sempre stato complicato. Come quando Giorgetti ha criticato l'esultanza grillina dal balcone di Palazzo Chigi dopo l'ok al Def o quando ha frenato sulla nazionalizzazione delle autostrade. Poi l'intervista di questa mattina a Repubblica del sottosegratario di Conte ("Così non andiamo lontano, ma a schiantarsi saranno i 5S") ha mandato su tutte le furie i pentastellati. Tanto che il senatore Cinque Stelle Gianluigi Paragone ha attaccato a testa bassa: Giorgetti "uomo del sistema, se si fida Salvini...".
E un politico di lungo corso (l'ultimo democristiano) come Gianfranco Rotondi ha sentenziato: "Giorgetti sconta di essere l'unica persona autorevole, competente e soprattutto normale del governo. Non mi stupirebbe se i Cinque Stelle ne chiedessero la testa e ho il sospetto che il sottosegretario lo speri". E infatti iniziano a circolare rumor secondo i quali il M5S potrebbe presto chiedere a Salvini un ridimensionamento (se non proprio l'uscita dal governo) del numero due leghista. Che però ha sempre ha avuto la massima fiducia del segretario del Carroccio e di tutti i parlamentari.
LE DICHIARAZIONI DI LUIGI DI MAIO
"SCUDO NON SERVE. DOMANI SISTEMIAMO NORMA" - "La roba dello scudo penale per l'autoriciclaggio non serve. Siccome non serve, accettiamo che non siamo d'accordo, domani sistemiamo questa norma". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio durante una diretta Facebook sul suo profilo, a proposito della questione del decreto fiscale.
"IN ACCORDO NON C'ERA SCUDO PENALE" - Nell'accordo politico "c'era la dichiarazione integrativa" per il riciclaggio? "La risposta è no". Il condono "è stato oggetto di una riunione politica". Lo dice Luigi Di Maio, in una diretta su Facebook, rispondendo a Matteo Salvini parlando della manovra. Lo scudo penale "per il riciclaggio non serve".
"CONTE HA ENUNCIATO PRINCIPI ACCORDO POLITICO" - "Si dice una cosa vera, quando si dice che Conte leggeva e Di Maio scriveva, ma perché si enunciano i principi generali dell'accordo sulla pace fiscale, senza mai aver parlato dicondono penale e di fondi esteri". Così Luigi Di Maio, vicepremier eministro del lavoro e dello Sviluppo economico, in diretta Facebook.
"SALVINI È FUORI ROMA, NON SI LAMENTI" - "Diciamoci anche un'altra cosa: se c'è un dl sicurezza va difeso da tutto il Governo ma se i miei parlamentar ihanno presentato emendamenti e ancora non abbiamo trovato un accordo non è colpa del Movimento 5 stelle. Non è colpa mia se io e Salvini non ci siamo ancora potuti confrontare sui nodi da sciogliere. È legittimo stare in campagna elettorale in Trentino ma poi non ci si può lamentare". Lo dice Luigi Di Maio, in una diretta su Facebook, rispondendo a Matteo Salvini parlando della manovra.
"QUESTO GOVERNO PUÒ ANDARE AVANTI PER TANTO TEMPO" - "Questo Governo può andare avanti pertanto tempo, perché tra M5s e Lega ci sono tante cose in comune". Lodice Luigi Di Maio, in una diretta su Facebook, rispondendo a Matteo Salvini parlando della manovra.
"DOMANI SISTEMIAMO MA RIVEDREMO REGOLAMENTI CDM" - "Sono contento che non c'è volontà di andare avanti con il condono, a sentire le dichiarazioni della Lega. Domani sistemiamo ma rivedremo i regolamenti del Cdm: ci devono essere procedure più chiare, così se qualcuno si distrae resta tutto agli atti e non ci sono malintesi". Lo ha detto Luigi Di maio in una diretta Facebook.
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