Politica
Governo, il Pd spaccato in Senato
Zanda e Calenda: "Bisognava uscire"
Malumori nel Pd sulla scelta di non astenersi a Palazzo Madama. Zingaretti sceglie la soluzione unitaria
“La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il Governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha. Il Presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal Presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”. Lo scrive in una nota il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti.
Il senatore e tesoriere del partito, Luigi Zanda, dopo la conclusione del voto, dice: "Sono a favore della Tav ma ho votato per disciplina del gruppo, perché politicamente sarebbe stato molto più utile uscire dall'Aula". E ancora: "Uscire poteva aiutare a fare emergere con più forza l'incompatibilità ormai conclamata tra Lega e M5s: c'erano ministri della Lega da una parte e M5s dall'altra. Ma sarebbe stato utile uscire anche per noi perché non mi è piaciuto vedere il voto Pd accostato a Lega, Fi e Fdi".
Anche Carlo Calenda segue la linea di Zanda, scrivendo sul proprio profilo twitter: "Puoi star sicuro che quel “comportamento incomprensibile” verrà adottato. Le opposizioni vogliono tenersi il governo. Basta che poi non ci si lamenti tutti i giorni per la distruzione del paese e dello Stato di diritto. Ci rivediamo dopo il lungo intervallo, finiti i pop corn."
Frasi e dichiarazioni che fanno pensare a quella che è una divergenza nel Pd, accentuata dagli esponenti vicini al Nazareno che avrebbero voluto che il segretario Zingaretti ricalcasse maggiormente il contrasto all'interno della maggioranza con la scelta dell'astensione. E la scelta fatta dal segretario è stata quella dell'unità del partito in questo momento convulso per il governo.