Governo Lega-M5S, Salvini-Di Maio "toni accesi". Avanti con Conte e Savona... - Affaritaliani.it

Politica

Governo Lega-M5S, Salvini-Di Maio "toni accesi". Avanti con Conte e Savona...

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Governo Lega-M5S, fonti del Carroccio smentiscono "categoricamente" la possibilità di un ritorno dell'ipotesi di indicare per la premiership il nome di Di Maio

Governo Lega-M5S. Fonti del Carroccio smentiscono "categoricamente" la possibilità di un ritorno dell'ipotesi di indicare per la premiership il nome di Luigi Di Maio e ribadiscono che per il partito guidato da Matteo Salvini rimane l'indicazione fatta lunedì al Quirinale di Giuseppe Conte, condivisa con il M5S. Le

stesse fonti, infine, spiegano che non ci sarebbe alcun passo indietro nemmeno sul nome di Paolo Savona per la poltrona di ministro dell'Economia. La Lega, dunque, tiene il punto e considera l'accordo siglato con i 5 Stelle "blindato". E lo stesso Salvini - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - ha ribadito con forza questi concetti durante il faccia a faccia con il capo politico dei pentastellati. Un incontro, riferiscono fonti qualificate, a tratti "dai toni accesi" visto che Di Maio avrebbe mostrato qualche perplessità e qualche dubbio, seppur velato, alimentando così le indiscrezioni di un ritorno della sua candidatura per il ruolo di premier e del passo indietro sul nome di Savona per via XX Settembre. Salvini, che per tutto il giorno è rimasto in strettissimo contatto con Giancarlo Giorgetti, pontiere con il Quirinale, non intende cedere di un millimetro ad una "vergognosa campagna mediatica" sulla questione dell'università di New York e su Vannoni-Stamina.

"Irritazione" nella Lega per la difesa definita da fonti di via Bellerio "blanda" dell'accordo siglato domenica, ovvero Conte a Palazzo Chigi e Savona ministro dell'Economia. Conte resta il candidato alla Presidenza del Consiglio? "Ma ci mancherebbe altro!", assicura la capogruppo alla Camera Giulia Grillo. La deputata grillina si è invece detta "dispiaciuta" per la "macchina del fango" che è stata accesa nei suoi confronti. Queste parole arrivate alle 18 e 30 sono servite per gettare acqua sul fuoco cercando di ricompattare la neo-maggioranza. Le affermazioni della Grillo sono anche figlie dell'"irritazione" leghista per i dubbi dimostrati da Di Maio nel faccia a faccia con Salvini. A questo punto la palla ritorna nel campo del Quirinale. Avanti con il duo Conte-Savona, Lega (senza dubbi) e M5S (con qualche esitazione fino alle parole della capogruppo alla Camera) tirano dritto e si augurano che dal Capo dello Stato non arrivino altri ritardi o perplessità.