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Politica
Governo, Mantovano: “Non può essere deciso tutto in Europa”

Per questo «il governo Meloni è pericoloso, perché rompe questa logica. Il paradosso è che siamo accusati di deriva autoritaria quando governiamo in forza dei voti. Silvio Berlusconi è stato il bersaglio numero uno di questo partito fino a che ha governato. Oggi Meloni è nel mirino per lo stesso peccato originale: non essere in sintonia con questi presupposti ideologici».

Il peso internazionale del governo Meloni

Toccando il tema della politica estera, e del Piano Mattei proposto dall’esecutivo Meloni, Mantovano ha spiegato che «chi ha responsabilità di governo non ha più il diritto di lamentarsi e ha il dovere di affrontare problemi. E i problemi sono enormi, penso alla crisi dei migranti, e possono essere affrontati con la solidarietà internazionale».

È il caso della Libia, in crisi a causa delle scelte che l’amministrazione Obama e la Francia di Sarkozy hanno fatto nel 2011 imponendole a tutto l’Occidente. È il caso anche della Tunisia, «la cui crisi è economica e finanziaria. Le difficoltà di questi due paesi sono inserite in un contesto in cui la solidarietà occidentale lascia a desiderare. Tra un mese il governo tunisino non avrà più soldi per pagare i dipendenti pubblici, polizia compresa: dunque i migranti partiranno da porti gestiti soltanto dalla criminalità».

Il piano congelato del Fmi per la Tunisia e quello dell’Italia

Mantovano ha parlato del cortocircuito per cui il Fmi ha pronto un piano da quasi due miliardi di dollari per la Tunisia, «ma lo ha congelato fino a che Tunisi non dimostrerà il rispetto dei diritti. Ma senza le risorse del prestito i diritti saranno ancora meno rispettati. È un circolo da spezzare, perché è ideologico, non tiene conto che Tunisia non è il Canton Ticino, e che l’interlocutore non ha esattamente il profilo della superiora delle suore marcelline». Il sottosegretario ha fatto notare il nuovo e maggior peso che l’Italia, con Meloni al governo, sta assumendo sul piano internazionale.

[…] «A luglio», ha annunciato Mantovano, «organizzaremo a Roma una conferenza internazionale per parlare di progetti di sviluppo nell’area sud del Mediterraneo e in nord Africa, con i paesi del Golfo disponibili a fare la loro parte». Questo perché «i traffici di esseri umani non si frenano con i poliziotti sulla spiagge, ma con una strategia d’insieme».

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