Politica

Governo, Giorgetti meno "chiuso" sui conti e più condivisione. Passa la linea di Tajani appoggiato da Meloni. Inside

Prossimo check sul bilancio a febbraio per tagliare la tasse

Di Alberto Maggi

La Lega ha 'richiamato' Leo per le lettere alle partite Iva. Caso rientrato


Al di là delle modifiche alla Legge di Bilancio, che ha spiegato ad Affaritaliani.it stamattina il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi, il vertice di ieri tra i leader della coalizione di Centrodestra e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, con il suo vice di Fratelli d'Italia Maurizio Leo, è servito a far ritrovare un po' di armonia e serenità nell'esecutivo, come confermano da tutti i partiti di maggioranza, dopo lo scontro sul canone tv e il famigerato "paraculetto" di Forza Italia, proprio con Nevi, indirizzato a Matteo Salvini.

Il punto politico chiave del summit a Palazzo Chigi che ha preceduto la riunione del Consiglio dei ministri è quello della collegialità. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto al titolare del Mef Giorgetti di condividere con maggiore trasparenza all'interno dell'esecutivo o almeno con i leader di maggioranza i numeri sul bilancio e il vero stato dei conti pubblici. Proprio per evitare ciò che è accaduto nelle scorse settimane ovvero con Via XX Settembre che diceva di no alle richieste degli azzurri e poi più di 400 milioni di euro che spuntavano per confermare la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro che ha fatto infuriare Tajani.

Giorgia Meloni in questo caso, ma era già intervenuta nei giorni precedenti, ha spalleggiato il titolare della Farnesina e leader di Forza Italia chiedendo anche lei a Giorgetti di essere meno "chiuso" e più inclusivo e disponibile a condividere la situazione reale e aggiornata quasi giorno per giorno dei conti pubblici con i leader della maggioranza. Un punto fondamentale sul quale anche Salvini - soddisfatto del taglio dell'Ires - si è detto d'accordo per il bene del governo e per non prestare il fianco agli attacchi delle opposizioni.

Il Carroccio ha in qualche modo fatto notare a Leo l'errore di quelle lettere dell'Agenzia delle Entrate alle partite Iva (le deleghe al Mef sono sue) e la questione viene definita ormai chiusa e superata. A questo punto un emendamento del governo correggerà la Legge di Bilancio alla Camera sulla quale verrà posta la fiducia e poi il passaggio finale, sempre con fiducia, al Senato. L'obiettivo è quello di chiudere prima di Natale. Prossima ricognizione sui conti già a febbraio con la speranza di poter ridurre ggià in primavera l'aliquota Irpef al 33% dal 35 almeno fino a 50mila euro lordi l'anno e per intervenire anche a favore delle partite Iva.

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