Politica

Governo Meloni: quale ruolo per Salvini? Il sentiero stretto della Lega

di Vincenzo Caccioppoli

Fervono le trattative per la formazione del nuovo Esecutivo. Il piano per il rilancio del Carroccio nei consensi

Una impasse che certo ha minato la credibilità del leader e del suo partito e che ha permesso al Pd di arrivare ad un accordo con i Cinque Stelle per formare un nuovo governo, spingendo la Lega nuovamente all’opposizione. Da lì è cominciato un avvitamento del partito dentro ai suoi stessi errori e ai rimpianti di quello che poteva essere ed invece non fu. E questo non ha potuto che determinare una lenta, ma costante erosione dei propri consensi. L'adesione al governo Draghi nel febbraio del 2021 (su cui proprio Salvini aveva manifestato forti dubbi) è stato poi l’ennesimo errore dettato forse dal precedente e dalla volontà di tornare sulla ribalta, ma in realtà si è rivelata come la mazzata finale per il partito.

Ora però con la vittoria del centrodestra (anche se Fdi ha praticamente triplicato i consensi ottenuti dai suoi due alleati) e il nuovo governo a guida Meloni, Salvini e la Lega hanno di fronte due opzioni: o provare a governare, accettando un compromesso con gli alleati e senza peccare di eccessive richieste, per cercare di ottenere risultati nei posti che le verranno affidati, cosi da poter riconquistare una fetta del consenso perduto, oppure continuare ad intestardirsi su piccole rendite di posizione, come quella del Viminale, che rischiano di rendere la Lega ancora meno credibile agli occhi della gente.

Ma questo Salvini lo sa bene, e certamente non farà carte false per avere per sé il posto di ministro degli Interni, che è un posto in cui lui, malgrado le critiche di assenteismo rivolte da più parti, ha certamente ottenuto dei risultati apprezzabili e che ha contribuito a regalare a lui e al partito una crescita considerevole dei consensi. Così come la richiesta del ministero dell'Agricoltura, altro tema assai caro da sempre ai leghisti (come non ricordare la questione delle quote latte di Bruxelles) per il fidatissimo GianMarco Centinaio, nasce dalla consapevolezza che questa è una richiesta che arriva proprio dal mondo dell’agricoltura, che apprezza le sue conoscenze e capacità nel settore.

Solo da una vera azione incisiva in questo governo che nasce, può realizzarsi quella risalita nei consensi della lega e non tanto da un cambio del segretario, che potrebbe avere, come visto per esempio nel caso del Pd, un effetto ancora peggiore. Perchè la gente in un momento così delicato vuole dai politici la concretezza e la responsabilità, e non i capricci e le pretese di usare il bilancino per la formazione del governo. Qualcuno ha voluto, per denotare le crescenti difficoltà del segretario, sottolineare il pittoresco annuncio del vecchio segretario e fondatore Bossi, che proprio Salvini ha voluto candidare nuovamente al Senato, (merce rarissima la riconoscenza in politica) di voler dare vita ad un comitato del nord, che appare più un maldestro tentativo di far tornare indietro le lancette del tempo alla vecchia lega Nord e ai suoi rituali celtici, che una vera e propria iniziativa politica credibile. Ma quella Lega molto difficilmente potrebbe apparire come una forza credibile per contrastare le incredibili sfide che il nostro paese e il mondo intero devono affrontare.