Politica

Governo: morti Covid, servizi e ribaltone: la mina Renzi è pronta a esplodere

L’ex premier allarga il campo della contesa, dopo la governance sul Piano Ue, fa asse col Pd sulla delega dei servizi segreti: “Serve un tecnico”

"I Servizi segreti devono essere guidati da un tecnico, che non è il presidente del Consiglio. Perché Conte accentra? Bisogna che anche su questo ci siano segnali di novità”, è questo il nuovo fronte dello scontro, (dopo quello sulla governance del Piano Ue) aperto dal leader di Italia Viva a L'Aria che tira su La7. Le parole della ministra Bellanova di ieri, a margine dell'incontro con il premier Conte nell'ambito della verifica di governo, sembravano aver abbracciato una tregua per il Natale ma Renzi ha di nuovo scelto l'attacco frontale a Palazzo Chigi e ha addirittura rilanciato. Sulla questione dei servizi segreti Renzi ha sfruttato i malumori del Pd che avevano espresso la necessità di una "riflessione" sulla delega avocata a sè del premier Conte fin dall'inizio del suo primo mandato nel 2018. 

“Il presidente del Consiglio deve decidere cosa fare per il futuro. Ha fatto il presidente per un anno con Salvini, e secondo me non hanno fatto bene. Poi è arrivato il Conte 2, e c'è stata la pandemia. Ora si tratta di capire cosa decide di fare. Per i prossimi due anni e mezzo ci arrivano più soldi e non vorrei buttarli via, non possiamo buttarli via adesso”, ha ripetuto come da settimane ormai. "Credo che non sia andato tutto bene. Abbiamo il più alto numero di morti in Europa e non è spiegabile con l'età media elevata. Il Giappone ha un'età media molto più alta, e un numero di morti decisamente inferiore. Qualcuno ci dovrà spiegare cosa è successo”. Renzi ha anche ribadito che le dimissioni delle ministre di Italia Viva sono ancora sul tavolo e che la questione sia sul metodo di lavoro e non sul merito. "Sul metodo ci hanno dato ragione, un passo in avanti. Sul merito dipende se siamo d'accordo o no", ha ribadito.

Ma con il Partito Democratico sono tutte rose e fiori? Non proprio, l'ex premier ne ha anche per i dem, in particolare nei confronti del ministro alla Cultura e capo-delegazione del partito di Via del Nazareno Dario Franceschini. "I rumors di voto anticipato? E' chiaro che Franceschini sta bluffando, come si fa nelle partite di poker, ma qui non c'è da giocare, qui c'è da decidere come spendere i soldi del Recovery. Franceschini si occupi dei teatri chiusi. Non è il Presidente della Repubblica. C'è Mattarella a fare quel ruolo lì". Insomma, il governo Conte 2 si avvicina al Natale con la speranza di mangiare il panettone. Ma con la paura che gli vada di traverso...