Governo, Salvini vince nella lotta dei 4 leader. In 2 mesi sempre più popolare
Il leader della Lega esce trionfante dai sessanta giorni di stallo, superando in popolarità i rivali ed eclissando il vincitore delle elezioni
Ultimo ma non ultimo, Matteo Salvini. Dai sessanta giorni di stallo e dal "teatrino" delle consultazioni e della difficoltosa ricerca di alleanze, il leader della Lega esce del tutto rafforzato nei consensi e nella sua credibilità politico-istituzionale. Decidendo di non voltare le spalle a Berlusconi, se tralasciamo dietrologie varie, Salvini si sta dimostrando un alleato fedele che si è presentato alle urne con una coalizione e che, con quella coalizione, va avanti malgrado tutto e tutti.
La trionfale vittoria alle elezioni in Friuli Venezia Giulia, dove la Lega è passata dall'8 % del 2013 al 34 % del 2018, ha senz'altro lustrato ulteriormente il suo blasone di cavallo vincente. Ma è stato un elemento, soprattutto, a decretare la crescita di consenso popolare per Salvini: il leader della Lega - seppellendo il suo consueto piglio aggressivo che è un po' la sua cifra, la sua forza e talvolta il suo tallone d'Achille - ha fatto un passo indietro rispetto al suo ego (cosa che non hanno fatto gli altri tre), ha agito (almeno a favore di telecamere) da coscienzioso rappresentante delle istituzioni votato a trovare una soluzione per il bene del Paese, ha tirato fuori un inatteso savoir faire e una certa diplomazia che nessuno era pronto a riconoscergli prima del 4 marzo. In due parole, è stato intelligentemente cauto e ha evitato di strafare pericolosamente. Per parafrasare Dostoevskij, ha saputo trarsi nell'ombra laddove era necessario non mettersi in luce, evidenziando la smodata ambizione del suo rivale diretto Di Maio, bruciandolo di fatto.
Ora si tratta di capire se Salvini deciderà di rischiare il tutto per tutto con un incarico di Governo con il pericolo di dissipare quanto ottenuto finora, o se - forse più intelligentemente - si affiderà a un "terzo uomo" al comando che gli spiani la strada verso la maggioranza assoluta alle prossime elezioni.