Politica
Così la guerra tra Russia e Ucraina ha spaccato l'estrema destra italiana
Mosca accusa anche Forza Nuova e CasaPound di aver attivamente effettuato il reclutamento di mercenari nelle Forze armate ucraine. Le opposte reazioni dei due movimenti
Così la guerra tra Russia e Ucraina ha spaccato l'estrema destra italiana
Grande è la confusione sotto il cielo dell'estrema destra italiana. Tutta colpa dello scoppio della guerra in Ucraina che ha sostanzialmente demolito un intero universo valoriale. Già, perché prima del 2022 quasi tutti i partiti e i movimenti di quest'area politica nutrivano una stima più o meno grande nei confronti della Russia di Vladimir Putin. Che oggi accusa però alcuni di questi gruppi di reclutare mercenari per Kiev.
In realtà - piccola parentesi - anche i partiti della destra istituzionale erano fortemente attratti dall'uomo forte del Cremlino. Erano però altri tempi, altre epoche storiche (non troppi anni fa), altri contesti geopolitici. Oggi Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia sostengono Kiev e non si si sognerebbero più di esaltare Putin. Il problema, dicevamo, risiede nella cosiddetta estrema destra. Dove sono saltati schemi e dicotomie, ed è difficile ricostruire il puzzle.
Movimenti di estrema destra, la "lista nera" della Russia
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata quando Rodion Miroshnik, ambasciatore straordinario del ministero degli Esteri della Russia incaricato di seguire i dossier relativi ai “crimini del regime di Kiev”, ha stilato un presunto elenco di movimenti di estrema destra coinvolti nella guerra. L'agenzia russa Ria Novosti ha scritto che il reclutamento di mercenari nelle Forze armate ucraine verrebbe “effettuato attivamente” dalle organizzazioni estremiste di destra e neonaziste tedesche, così come “dall'italiana Forza Nuova e da CasaPound”.
Quali sono i nomi dei gruppi presenti in questa lista? Der III. Weg e Partito Nazionaldemocratico di Germania, Falange spagnola, Combattenti cechi in Ucraina, Aiuto all'Ucraina in Gran Bretagna, Forza Nuova e CasaPound, Fratellanza Ariana, Portugal Hammerskins, Fronte Nazionale, Resistenza Nazionale e Nuovo Ordine Sociale.
Allo stesso tempo, Miroshnik ha riferito che l’Occidente e l’Ucraina utilizzerebbero le compagnie militari private statunitensi e polacche per reclutare mercenari da far combattere contro Mosca.
Le reazioni (opposte) di Forza Nuova e CasaPound
Per quanto riguarda l'Italia, Forza Nuova ha smentito le dichiarazioni riportate dall'Ansa, che aveva ripreso l'intervento di Miroshink a sua volta citato da Ria Novosti. “Forza Nuova è stata sin dall'inizio contraria a questa guerra e ribadisce la propria vicinanza alla Russia, al presidente Putin e al popolo russo nella loro resistenza contro l'asse anglo-americano”, si legge in un comunicato della segreteria di Fn.
CasaPound ha spiegato che il rapporto russo non è altro che "il prosieguo della linea d'azione tenuta da Mosca fin dalle primissime ore dell'aggressione all'Ucraina, ovvero quello di spacciare un'invasione per un'operazione speciale”. E ancora: “Il dossieraggio messo in piedi dal Cremlino nei confronti di tanti movimenti europei ricalca una precisa e ben nota prassi politica antifascista”. CasaPound ha inoltre chiarito di sostenere il popolo ucraino “nella sua sacrosanta lotta” ma di fare “politica alla luce del sole e non reclutamento clandestino”.
Tra Forza Nuova e CasaPound la spaccatura sulla guerra in Ucraina è totale. “Dai ranghi della prima sono partiti militanti per combattere con i filorussi del Donbass, alla seconda appartenevano alcuni personaggi inquadrati nel battaglione Azov ucraino considerato il braccio militare del partito di estrema destra di Kiev, Pravy Sector (Settore destro)”, scriveva Domani già due anni fa. Insomma, se Forza Nuova sosterrebbe Mosca e appoggerebbe le teorie riguardanti la Nuova Russia, CasaPound sosterrebbe i nazionalisti di Kiev. Nei report dell'intelligence si legge, del resto, che quest'ultimo movimento si sarebbe schierato “a favore dei popoli europei condannando ogni forma di imperialismo europeo”.
Sono finiti i tempi in cui, nell'estrema destra italiana, i libri di Aleksandr Dugin, il mito dello Zar contemporaneo e il machismo di Putin mettevano d'accordo tutti. O quasi. Adesso la divergenza tra i gruppi (e non solo in Italia) è totale e ancora più marcata.