Politica

Hacker, a rischio tutta la PA. Draghi lancia l'Agenzia per la cybersicurezza

Respinti attacchi hacker anche durante il voto per lo statuto del M5s. Il governo vara la nuova autorità per la cybersecurity

L'attacco hacker ai sistemi informatici della Regione Lazio ha messo in luce la vulnerabilità del sistema della Pubblica amministrazione che si è rivelato poco sofisticato. Lo stesso ministro Luciana Lamorgese avrebbe evidenziato al Copasir come l'evento sia scaturito, nella sua gravità, da una semplice apertura di una mail privata, procedura che in questi casi indebolisce l'intero impianto di sicurezza.  Ma il fenomeno hacker è molto più diffuso di quanto si pensi. A rischio più reti di pubbliche amministrazioni.

M5s, respinti gli hacker sul voto per lo statuto

E lo stesso procedimento di voto del M5s di ieri è stato minacciato. "Le proposte di Giuseppe Conte daranno nuovo impulso al M5S. E' stato un momento di grandissima democrazia, questo Statuto e' una pietra miliare: non dice solo come funzioniamo ma chi siamo. Ci sono stati numerosi tentativi di attacco, e sono stati continui ma l'infrastruttura di SkyVote ha respinto qualsiasi tentativo di intrusione". Lo scrive Vito Crimi in una diretta Fb al termine della due giorni di votazione sul nuovo Statuto.

Il governo risponde: nasce l'Agenzia per la Cybersicurezza

Anche per questo il parlamento è andato in sprint sul dl Cybersecurity, che dà vita alla nuova Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), che verrà istituita “a tutela degli interessi nazionali nel campo della cybersicurezza” con sede a Roma, avrà personalità giuridica di diritto pubblico e sarà dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria. L’Agenzia sarà Autorità nazionale per la cybersicurezza e dovrà quindi assicurare il coordinamento tra i soggetti pubblici coinvolti in materia di cybersicurezza a livello nazionale e promuovere la realizzazione di azioni comuni dirette ad assicurare la sicurezza e resilienza cibernetiche per lo sviluppo della digitalizzazione del Paese, del sistema produttivo e delle pubbliche amministrazioni, nonché per il conseguimento dell'autonomia, nazionale ed europea, riguardo a prodotti e processi informatici di rilevanza strategica a tutela degli interessi nazionali nel settore.