Politica

I cattolici sempre più a disagio. Un problema per il Pd di Schlein

Di Giuseppe Vatinno

La segretaria pensa solo ai diritti LGBT

Pierluigi Castagnetti è uscito dal Pd di Schlein sbattendo la porta

La svolta Schlein ha provocato un cambiamento epocale del Partito democratico che era nato, giova sempre ricordarlo, da una fusione abbastanza fredda tra gli eredi del Partito Comunista Italiano e della componente di sinistra della Democrazia Cristiana. Insomma si trattò di un “piccolo compromesso storico”. Si era nel 2007, un’epoca preistorica rispetto ad oggi, almeno per i tempi rapidissimi della politica.

Il modello era quello del partito Democratico Usa ma in comune con esso c’era solo il nome perché troppa diversa era la loro storia politica e soprattutto ideologica.

Negli Usa sarebbe impossibile solo parlare di “comunismo” mentre in Italia c’è stato il più grande, forte e strutturato partito comunista europeo anche se Berlinguer disse di sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della Nato che sotto quello del Patto di Varsavia. E in Italia c’è anche il Papa e c’era stata la Democrazia Cristiana che dopo la caduta del fascismo aveva governato ininterrottamente intercettando i moderati e il grande centro.

Diversa era la situazione locale, per esempio Roma, dove i comunisti avevano governato nonostante tutte le preoccupazioni occidentali e degli Usa in particolare o l’Emilia – Romagna, l’Umbria e la Toscana, tradizionali regioni rosse.