Politica
Il turpiloquio di Sgarbi al Maxxi: tutti incaprettati dal politically correct
Dal sottosegretario potrebbe venire la proposta di un circo trasversale e variopinto di cervelli liberi per salvare il Paese dal perbenismo e dall’ignoranza
Maxxi, le polemiche su Sgarbi e Morgan? Manca l'abc della politica
Mala tempora currunt. La politica senza contenuti partorisce dibattiti sterili e grotteschi che avvelenano l’intelligenza collettiva. Che una intera classe dirigente a scoppio ritardato - forse perché non si informa in tempo reale? O perché non legge più i giornali? Non partecipa ai dibattiti perché intenta a parlarsi addosso incurante di ciò che le accade attorno, come in una rivisitazione moderna della celebre gaffe, forse mai pronunciata, di Maria Antonietta (“non c’è più pane? Date loro le brioches!”) - si prenda la briga di commentare ben 10 giorni dopo (in politica oggi 10 giorni sono un abisso di tempo) - quanto avvenuto al Maxxi fra Sgarbi e Morgan, beh la dice lunga sulla crisi di contenuti e sulla incapacità di creare consenso di questa presunta e sedicente classe dirigente.
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Altro che svolta di Salerno, partito togliattiano con le antenne sui territori e sui bisogni reali delle persone: dal marciapiede rotto al semaforo storto, al lampione con la lampadina bruciata, alla strada sterrata da asfaltare. Qui siamo a Ciaula che scopre la luna. O forse anche peggio. Altro che mancanza di scuole di partito. Qui proprio c’è mancanza delle regole base, manca l’ABC della politica. Addirittura qualcuno chiede le dimissioni di Sgarbi. Per turpiloquio. Dicendo che cultura e volgarità non vanno a braccetto. Peccato che la storia del volgo cioè del popolo abbia dimostrato il contrario per secoli.
E poi: quanta ipocrisia c’è nel puntare il dito contro Vittorio Sgarbi per distrarre l’attenzione da altri casi bipartisan di palesi conflitti di interesse. Siamo il Paese dei Montante, degli Amara, della politica che si tramanda per tribù, per cordate, per circoli chiusi, per cooptazione e non per voto democratico. Spesso a totale scapito del merito, oggi viviamo il tempo delle nomine fatte secondo logiche non professionali e nemmeno di consenso, abbiamo assistito silenti, muti, conniventi alle nomine fatte in palese conflitto di interessi, privilegiando addirittura parenti amici cognati mamme fratelli sorelle mogli amanti figli e fidanzate dei figli, tutti con un posticino al sole, a volte addirittura contro ogni logica di competenza e a volte anche contro il vettore indicato dallo scacchiere geopolitico internazionale.